Lo scorso martedì 3 maggio si è svolta la riunione convocata dal MiSE per un aggiornamento sullo stato della procedura di liquidazione della Treofan e della futura reindustrializzazione. Alla riunione hanno partecipato i funzionari del MiSE, la Regione dell’Umbria, il liquidatore Filippo Varazi e l’Ufficio legale aziendale, la Confindustria Umbra e le organizzazioni sindacali nazionali. La novità emersa dall’incontro è che ora ci sono due manifestazioni di interesse per la reindustrializzazione del sito produttivo del polo chimico ternano.
Il liquidatore aziendale, in apertura di seduta, ha reso noto che c’è la presenza di una manifestazione di interesse per l’avvio di una attività da parte di una società che opera in un settore non in continuità con l’attività di produzione di film da polipropilene. Il progetto, secondo quanto riferisce una nota congiunta dei sindacati “prevede l’impegno aziendale in un settore fortemente innovativo, con l’impiego di una parte consistente dell’organico ad oggi ancora presente, che sarà oggetto di una formazione professionale atto all’acquisizione delle professionalità necessarie per favorirne la ricollocazione lavorativa nei nuovi processi”.
Sempre il liquidatore ha inoltre comunicato la presenza di una seconda manifestazione di interesse inviata nella serata antecedente la riunione da parte di un’altra società impegnata invece nel settore chimico plastico che, secondo quanto dichiarato dalle segreterie nazionali di FILCTEM CGIL – FEMCA CISL – UILTEC UIL – “intenderebbe riavviare gli impianti di produzione presenti nello stabilimento, attraverso un adeguato revamping, per acquisire un ruolo nel mercato del film, con un progetto che vedrebbe un impegno occupazionale che va oltre le 108 unità ancora presenti”.
La Regione dell’Umbria, attraverso l’Assessore allo Sviluppo Economico, ha riconfermato la volontà già espressa a più riprese nei mesi scorsi l’impegno alla prosecuzione del percorso previsto nel Pnrr regionale per il rilancio del polo chimico in chiave di “Sostenible Valley”, anche attraverso le risorse della legge 181 ed un “Accordo di programma”, con relativa dotazione economica. A questo processo parteciperebbe la società Novamont, già presente nel sito, che creerebbe ulteriore occupazione aggiuntiva sul fronte della ricerca dei “biomateriali”, i cui tempi di realizzazione però non sono allineati al problema occupazionale più urgente che riguarda i lavoratori della Treofan.
Il mese di maggio sarà utilizzato dal MiSE per analizzare la consistenza delle due manifestazioni di interesse, a partire dalla capacità finanziaria delle società a capo dei progetti anche attraverso le strutture tecniche e finanziarie del dicastero chelavorano in stretta collaborazione con dirigenza della Regione dell’Umbria. Questo tempo servirà anche alla liquidazione, per confrontarsi con l’Assemblea dei soci di Treofan e per valutare il grado di accettazione e di collaborazione negli eventuali processi di reinsediamento.
“Come OO.SS nazionali abbiamo chiesto al tavolo di vagliare attentamente tutte le possibili soluzioni, valutando quella migliore in termini occupazionali e di prospettiva futura, per i lavoratori di Treofan prima di tutto, ma complessivamente per il futuro del Polo Chimico. A proposito della occupazione dei lavoratori di Treofan – seguita la nota – abbiamo chiesto che qualora il nuovo progetto producesse un deficit occupazionale rispetto al numero attuale, nessun lavoratore venga lasciato da solo e quindi l’azionista di Treofan e gli strumenti attivabili debbono farsi carico di trovare soluzioni di continuità salariale per tutti. Il tavolo – concludono le segreterie nazionali dei sindacati – è stato riaggiornato a fine mese per condividere il lavoro istituzionale e aziendale svolto durante questo periodo e per avviare un percorso concreto nel merito delle proposte del processo di reindustrializzazione che non può indugiare oltre”.