Dopo l’annuncio di voler vendere lo stabilimento Treofan di Terni la situazione tra sindacati e l’ad Manfred Kaufmann si fa ancora più tesa.
Secondo quanto rfierito dalla Flictem Cgil, Jindal avrebbe inviato, nella giornata di ieri, tre mail di fuoco ai sindacati e alle istituzioni “dai toni intimidatori”. In indirizzo c’erano infatti anche il Mise e l’assessore regionale dello sviluppo economico della Regione Umbria, Michele Fioroni.
“Non riconosciamo più Kaufmann come interlocutore” – tuona la Cgil affermando che in delle mail Jindal avrebbe minacciato “di spostare tutti i clienti di Treofan Terni su Jindal”.
Per questo gli stessi sindacati si sono subito attivati per chiedere un tavolo urgente al Mise, mentre la politica reagisce duramente all’ennesimo colpo inferto al sito produttivo ternano.
I capigruppo d’opposizione in consiglio regionale Thomas De Luca, Tommaso Bori, Andrea Fora e Vincenzo Bianconi incalzano la Regione: “La Regione batta un colpo sulla Treofan e metta a disposizione di eventuali acquirenti tutti gli strumenti necessari, a partire dall’area di crisi complessa, per garantire lo sviluppo del sito ed il mantenimento dei livelli occupazionali. Non sappiamo se corrisponde alle reali intenzioni della proprietà l’annuncio dell’amministratore delegato di Jindal, Manfred Kaufmann, ai sindacati di mettere sul mercato lo stabilimento di Terni. Una pessima notizia per 144 lavoratori in stato di agitazione che a causa della netta riduzione dei volumi, da tempo temevano questo scenario. Nonostante il sito di Terni sia in attivo, il gruppo indiano con una scelta a dir poco scellerata si avvia alla sua dismissione. Che fine hanno fatto le promesse di Salvini e della Lega pronunciate ai lavoratori in campagna elettorale? Lega che in maniera del tutto irresponsabile ha rotto il fronte comune delle istituzioni e delle forze politiche, tradendo gli impegni presi davanti ai lavoratori. Sparando a zero sul governo, proprio mentre scappano dai doveri assegnati alla propria parte di governance della vicenda. Chiediamo che la Regione e la presidente Tesei escano dal silenzio e mettano sul piatto della vertenza tutte le misure e gli strumenti finanziari necessari, compresi quelli relativi all’area di crisi complessa e previsti dalla legge, al fine di mantenere, al di là delle promesse da campagna elettorale cui purtroppo ormai la Lega ci ha ampiamente abituato, la produttività e l’occupazione nel sito”.