Mentre Don Matteo rilancia l’immagine di Spoleto, Trenitalia l’affossa: è quanto denuncia l’Adoc, l’associazione per la difesa e l’orientamento dei consumatori dell’Umbria, che scende in campo sulla annosa questione della fermata del Frecciabianca. Il presidente regionale Angelo Garofalo ha scritto una lettera a Trenitalia, vari ministeri e Ferrovie dello Stato in cui rileva “la violazione della normativa comunitaria e nazionale sul trasporto pubblico in relazione all’inserimento della Basilica di San Salvatore nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco, in quanto l’unico treno veloce a lunga percorrenza che transita in Umbria (il Frecciabianca) non ferma a Spoleto”.
“Spoleto, patrimonio mondiale Unesco – spiega l’Adoc in una nota – non viene assolutamente considerata da Trenitalia isolandola, di fatto, dal resto d’Italia e di conseguenza dall’Europa. Infatti, il treno “Frecciabianca” non ferma in questa città, rendendo quasi impossibile raggiungerla se non a prezzo di tanta pazienza e disponibilità al disagio. Don Matteo ha indubbiamente contribuito al rilancio dell’immagine della città ma senza un adeguato piano per rendere più efficace ed efficiente il sistema ferroviario, la città è destinata all’isolamento”. L’Adoc ricorda che “il Comune di Spoleto, per quanto è di sua competenza ha approntato importanti iniziative in tema di sistemi elettrometrici e di mobilità alternativa il cui costo complessivo è stato di circa 60 milioni di euro, che è stato finanziato per due terzi dal Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dei Trasporti e per la parte restante dal Comune di Spoleto, dalla Società Umbria Mobilità, con i contributi della Regione Umbria. Occorre non vanificare lo sforzo sia del Comune sia della Regione Umbria. Adoc sostiene il comitato viaggiatori che raccoglie le firme per ripristinare la fermata del “Frecciabianca” sia per rispettare l’attribuzione alla città di patrimonio mondiale Unesco sia, e non da meno, per rispettare i cittadini e pendolari Umbri costretti a disagi enormi per la trascuratezza di Trenitalia”.
Nella nota si spiega che “Adoc Umbria ha scritto al Presidente del Consiglio di Amministrazione Dott.ssa Gioia Ghezzi che all’Amministratore Delegato Dott. Renato Mazzoncini, e per conoscenza a tutte le parti interessate chiedendo l’immediato ripristino della fermata richiamando sia gli obblighi di una città patrimonio mondiale Unesco sia la richiesta di centinaia di cittadini. Adoc contribuisce alla raccolta delle firme (a oggi 1500) che richiedono il ripristino della fermata del “Frecciabianca”. Siamo pronti all’azione legale contro Trenitalia, abbiamo incaricato un pool di Avvocati pronto a procedere legalmente per ottenere quanto ritenuto ingiustamente sottratto da Trenitalia alla città. Adoc Umbria chiede alla Regione, alla luce delle considerazioni fatte, di organizzare un incontro con tutte le parti interessate, dal Comune di Spoleto ai Sindaci della Val Nerina, alle Associazioni, organizzazioni e le parti sociali interessate al fine di rivedere La Carta dei Servizi tra Regione Umbria e Trenitalia per rafforzare il servizio sia per i cittadini che per la valorizzazione del proprio patrimonio artistico e monumentale. Una forza coesa nell’interesse della nostra Regione e dei suoi cittadini”.