Una tragedia nella tragedia quella che ha nuovamente toccato ieri la famiglia Profili di Spoleto che già 23 anni fa era stata devastata da un doloroso lutto, per la perdita della figlia Cristina, incinta al settimo mese di gravidanza.
Una doppia tremenda sorte che ha legato nella morte prima la giovane poi, ieri, il padre.
L’incidente è accaduto ieri – 12 settembre – a un incrocio della frazione di San Venanzo, lungo la provinciale tuderte. Mario Profili, 78 anni, sta forse attraversando la strada nei pressi di un incrocio. Un’utilitaria bianca, guidata da un sessantenne, sta arrivando in direzione Baiano di Spoleto e con ogni probabilità non si accorge dell’uomo. La dinamica è ancora da chiarire definitivamente, ma sul posto non ci sono segni di frenata.
Una combinazione fatale. La vittima viene travolta e muore sul colpo, nonostante i soccorsi immediati dei presenti e al tempestivo intervento del 118.
Marzo del 1997, sulla strada che porta da Spoleto ad Acquasparta due Volkwagen Golf gareggiano tra loro tra le curve contendendosi l’arrivo. Lungo la stessa strada sta passeggiano Cristina Profili, figlia di Mario, insieme alla nonna. Ha 30 anni ed è al settimo mese di gravidanza.
Una delle due Golf, nella folle corse, travolge la giovane donna che perderà la vita insieme alla sua bimba poco dopo in ospedale. L’investitore, con fratture a diverse vertebre, rimarrà infermo.
La tremenda tragedia colpì tutta Italia e divenne la battaglia di Mario, che a fianco del padre di Omar Cialucco (altra vittima della strada, 24 anni, morto in un frontale proprio sulla stessa tuderte, qualche settimana dopo Cristina) fondò il “Comitato per la Vita”.
Una vera e propria crociata di Mario e Giampiero, per fermare le gare di velocità sulle strade a normale viabilità. Un appello che grazie all’iniziativa dell’allora senatore Benedetti Valentini, si tradusse prima in proposta di legge a gennaio del 1998 (a neanche un anno dalle due tragedie) e venne poi recepita come modifica al nuovo codice della strada (d.l. 30 aprile 1992, n. 285).
“Con la presente proposta di legge – si legge nell’introduzione alla proposta di legge – nata anche grazie alla sollecitazione del Comitato per la vita Omar Cialucco e Cristina Profili, si intende eliminare quella che non può non definirsi come una inspiegabile incongruenza nel sistema normativo vigente in materia di punibilità di condotte legate alla circolazione stradale“.
Nella modifica al codice della strada oltre all’inasprimento delle pene legate alle corse oggi illegali si legge all’articolo 141, comma 5: “Il conducente non deve gareggiare in velocità”.
Un risultato, che di certo non ha restituito Cristina e Omar alle rispettive famiglie, ma che di sicuro ha contribuire a salvare molte vite dopo di loro.