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TRATTA BUS SPOLETO-TERNI: INTERVIENE IL CONSIGLIERE GIAMPIERO PANFILI (PDL)

Con una interrogazione rivolta al presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi il consigliere provinciale del Pdl Giampiero Panfili si occupa della questione della ipotesi di sopprimere le tratte autobus per Terni. In particolare il consigliere di minoranza vuole sapere “cosa intenda fare la Giunta provinciale per fare fronte a questa situazione nell'immediato; se intenda convocare una seduta della commissione competente nella quale procedere all'audizione degli Amministratori della Spoletina; avviare un tavolo di confronto con i rappresentanti dei lavoratori pendolari interessati al problema; chiedere alla Spoletina di ripensare la politica aziendale pretendendo una gestione più attenta al ruolo pubblico che è chiamata a svolgere”.

Il tutto prende spunto dal fatto che “la Società Spoletina Trasporti spa è una Azienda importante per tutto il comprensorio – si legge nel documento – sul quale incide, sia dal punto di vista dei servizi offerti sul territorio regionale che interregionale (Spoleto, Foligno, Valnerina, Roma), sia dal punto di vista dei lavoratori impegnati nel settore.

La proprietà dell'azienda è ripartita al 50 per cento tra la Provincia di Perugia e il Comune di Spoleto e dopo aver beneficiato tre anni fa, di una erogazione straordinaria da parte della Regione Umbria per scongiurare la soppressione delle tratte in direzione Terni (che avrebbe lasciato letteralmente a piedi numerosi pendolari impiegati alla Thyssen Krupp), ritorna a minacciare la stessa operazione. La Spoletina Trasporti – prosegue – è stata beneficiata per dieci anni di contributi statali erogati con la legge 204 del 1994 per circa 1 milione di euro e che, nonostante questo, il Comune di Spoleto è dovuto intervenire più di una volta con operazioni di ri-finanziamento del capitale sociale”. Panfili ricorda, inoltre, come “la spesa per il trasporto pubblico rientra necessariamente nel capitolo degli investimenti sociali e, per questo, non è possibile pensare ad una rigida politica di profitto da anteporre al servizio da offrire. Nonostante questo, le aziende pubbliche virtuose devono saper ricavare dai settori e dalle attività più economicamente stabili, quelle risorse necessarie per far fronte alle tratte meno redditizie e portare così i bilanci in pareggio.

Le contribuzioni straordinarie giunte dalla Regione tre anni fa, dovevano servire ad affrontare l'immediato momento di crisi e andavano utilizzate anche per realizzare un programma di riordino e riorganizzazione del servizio tale da poter rendere autonoma l'azienda. Ancora una volta, l'apparato dirigente della Spoletina Trasporti ha dimostrato di non essere all'altezza del compito, riproponendo vecchi schemi secondo i quali si tagliano i servizi facendo pagare il peso dell'inefficienza della politica ai cittadini lavoratori costretti a subire, oltre alle difficoltà lavorative del tessuto economico già in crisi, anche il peso della mala-amministrazione, pagando due volte (una attraverso le tasse e l'altra attraverso le disfunzioni delle strutture pubbliche)”.