Le Segreterie regionali di categoria del Trasporto pubblico locale hanno deciso di aprire lo stato di agitazione del personale e le conseguenti procedure di raffreddamento.
“Tale decisione – fanno sapere Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Faisa-Cisal – si è resa necessaria poiché, dopo i pesanti tagli estivi del 2019, culminati con uno sciopero regionale in Busitalia a fine estate, come organizzazioni sindacali abbiamo inoltrato ben due richieste di incontro alla nuova Giunta regionale ed al nuovo assessore competente, entrambe ignorate completamente. In questa complicata situazione di incertezza, siamo venuti a conoscenza di probabili nuovi tagli al trasporto su gomma, solo su comunicazione dell’azienda. In sostanza, il personale ancora una volta viene abbandonato a se stesso a tal punto da non essere nemmeno informato della tipologia e della mole di servizi soppressi”.
“Mentre attendiamo ancora di sapere se e quando nascerà la nuova agenzia Regionale dei trasporti – continuano le organizzazioni sindacali –, che permetterebbe quantomeno di sterilizzare i costi dell’iva, con rammarico registriamo che la nuova Giunta preferisce gestire l’emergenza solo con l’azienda, relegando sindacato e lavoratori al ruolo di spettatori. Il timore è che ancora una volta a pagare saranno utenti, pensionati e studenti, che si vedranno privare di corse e servizi, già precedentemente razionalizzati, con ricadute pesantissime sul personale”.
“Non va dimenticato – concludono le organizzazioni sindacali – che già in occasione dei tagli estivi non era stato possibile trovare una formula condivisa tra le organizzazioni sindacali e Azienda Busitalia per gestire le ricadute sul personale. Ora con il monte ferie pesantemente assottigliato, senza conoscere i dettagli di cosa sta avvenendo nei Palazzi della Regione, vorremmo capire come si vorrà dare risposte ai lavoratori, anche quelli dei Consorzi Ishtar e Scarl, inevitabilmente coinvolti in questa difficile vicenda”.