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Trasporti, la brutta fine del “Pintoricchio” / La denuncia di Brutti (Idv)

“Uno spreco intollerabile che farà imbufalire soprattutto i maltrattati pendolari che prendono il treno ogni giorno per andare al lavoro”. Così il consigliere regionale dell'Italia dei Valori, Paolo Brutti, che in un'interrogazione denuncia “l'incredibile fine delle quattro motrici 'Pintoricchio', giustamente dedicate all'autore che dipinse le cosiddette 'grottesche'”.
“Delle quattro motrici, che a listino costano 3 milioni e mezzo ciascuna, acquistate appena nel 2008, solo una è ancora funzionante – scrive Brutti
nel suo atto ispettivo -, essendo le altre tre ferme per il costo esorbitante dei pezzi di ricambio. La cosa assurda è che l'unica motrice superstite non
è messa in grado di funzionare perché non risulta conveniente elettrificare l'intera rete per un solo mezzo, preferendo a questo punto utilizzare le
vecchie e inquinanti motrici a diesel”. Brutti non manca di ricordare che “prima dell'acquisto molti esperti avevano sconsigliato il ricorso a questi mezzi che, tra l'altro, visto il tracciato curvilineo della rete umbra, non oltrepassano i 90 chilometri orari, quando sono stati concepiti per raggiungere i 160 chilometri orari”. Il consigliere Idv conclude chiedendo all'assessore regionale ai Trasporti, Silvano Rometti come intenda affrontare la questione e suggerisce “il
ricorso ai cosiddetti tram-treno, utilizzati nel resto d'Europa, che costano la metà, consumano molta meno elettricità, hanno maggiore accelerazione e
soprattutto possono essere utilizzati anche in un eventuale binario cittadino, unendo in un solo mezzo il tram e il treno”.