Il Consiglio provinciale di Perugia ha discusso della costituzione della nuova società regionale del Trasporto pubblico locale “Umbria Tpl”. L’assessore ai trasporti Luciano Dalla Vecchia, introducendo il dibattito, ha fatto un excursus sulla storia della società che è arrivata ora alla fusione. “Con questa pratica – ha detto – si chiude il processo di unificazione. Continua infatti il lavoro riformatore, di regionalizzazione: approviamo allora la fusione per rendere la società totalmente operativa”.
Il consigliere Enrico Bastioli, capogruppo dei Socialisti riformisti, ha detto, nel suo intervento, di essere contento del fatto che questo percorso si va finalmente a chiudere. Franco Granocchia, capogruppo dell’Idv ha invece chiesto se c’è stato davvero l’annunciato abbassamento dei costi. “Vorrei sapere qual è l’organico – ha continuato – gira voce che ci sia stato un aumento dei funzionari”. Per il capogruppo dell’Udc Maurizio Ronconi è stato fatto un passo avanti nella formazione del polo unico “Ma non è sufficiente – ha aggiunto – Ci vuole una riflessione sui costi, altrimenti si tratterebbe di una scelta solamente burocratica. Consiglio anche di inserire elementi di privatizzazione nel trasporto pubblico”. “Positivo che ci si sia arrivati – ha esordito Gianfranco Becchetti del Pd – ma oggi prevale il discorso operativo, va affrontato ancora il nodo del trasporto locale, c’è l’esigenza in Umbria di ridisegnare il servizio in modo innovativo”.
Soddisfatto il capogruppo del Prc Luca Baldelli, per il quale il processo di razionalizzazione non doveva toccare i posti di lavoro “E anche l’assessore è dello stesso avviso”. “In Umbria stiamo diventando un punto di eccellenza per l’intermodalità – ha continuato – tra i diversi tipi di trasporto, è ancora aperto il confronto sul minimetrò. No alla privatizzazione, all’ingresso dei ‘padroni del vapore’ ”. “Il polo unico dei trasporti è un modello a cui il centro destra ha sempre fatto riferimento – ha spiegato Piero Sorcini, capogruppo del Pdl – le scelte però non sono state in linea con questo modello: il minimetrò ha valenza regionale, e non può non essere inserito. Poi, per quanto concerne l’Fcu, secondo una intuizione dei primi del ‘900, doveva esserci un collegamento tra la stazione di sant’Anna e quella centrale, se si voleva parlare di vera razionalizzazione dei trasporti a Perugia. Ma le scelte sono andate in maniera opposta a questo concetto. La possibilità di un intervento privato – ha concluso Sorcini – si rende necessaria se vorremo mantenere questi livelli di servizio pubblico”.
“Questa che stiamo per votare – ha spiegato Massimiliano Capitani del Pd – è l’ultima tappa di un lungo e complesso processo di unificazione, si partiva da tante società diverse da unificare. La politica ha colto in maniera corretta il concetto di razionalizzazione: avere 7 società era una follia”. Per il capogruppo del Pd Giampiero Rasimelli “Il privato non arriverà con la bacchetta magica: la nostra strada è segnata, il modello che proponiamo è quello di un territorio equilibrato che ha tentato di dare pari opportunità ai cittadini, ovunque essi abitino”.
Ha tirato le somme l’assessore Dalla Vecchia, che ha aggiunto: “Il dibattito sul futuro dei trasporti non si chiude questa mattina. Siamo a disposizione per continuare il dibattito, sottolineando però che siamo la prima azienda unica dei trasporti in Italia, prima c’erano delle aziende concorrenti tra loro: i trasporti non possono invece avere confini e campanili”. Il Consiglio si è espresso con 17 voti favorevoli, 7 contrari e un astenuto.