Il dipendente comunale affiancato da un detenuto ammesso al lavoro esterno: usavano il mezzo per rifornirsi di droga. Sequestri anche in un bar di Ponte San Giovanni
La polizia municipale di Perugia riteneva che un dipendente dello stesso Comune – un operaio – avrebbe compiuto delle irregolarità nell’approvvigionamento di carburante nel mezzo dell’ente che era in sua dotazione per le attività di servizio. Da qui la segnalazione alla Procura della Repubblica di Perugia, che dopo un’approfondita indagine condotta dalla Finanza ha fatto emergere che quel mezzo addirittura veniva utilizzato per trasportare della droga e che l’operaio comunale era al centro di un giro di spaccio che coinvolgeva anche altre 5 persone. Ora tutti e 6 sono stati raggiunti da altrettante misure di custodia cautelare emesse dal gip di Perugia. Tra loro detenuti ed ex detenuti ed anche uno dei gestori di un bar di Ponte San Giovanni.
In particolare, 4 sono stati posti agli arresti in carcere, 1 ai domiciliari ed un altro è stato sottoposto all’obbligo di firma. Gli indagati sono 4 italiani, 1 albanese ed 1 di origine dominicana.
Indagine partita dall’uso del carburante di un mezzo del Comune di Perugia
L’indagine – come detto – “ha preso avvio da una doverosa ed opportuna segnalazione della polizia municipale di Perugia che aveva avuto ragione di sospettare irregolarità in relazione al rifornimento di carburante di un mezzo di proprietà del comune, utilizzato da un dipendente, assunto con la qualifica di operaio”. I successivi accertamenti, delegati al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia, hanno fatto emergere i rapporti del dipendente comunale in questione con un soggetto, proveniente dalla Campania, già detenuto presso la casa circondariale di Capanne e ammesso al lavoro all’esterno che a sua volta era in contatto con altri soggetti, pure ex detenuti del carcere di Capanne e pure destinatari di misure alternative, i quali apparivano, fin dall’avvio delle attività tecniche investigative, dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Operaio affiancato da un detenuto, usavano il mezzo del Comune per trasportare la droga
Sono poi emersi gravi elementi indiziari – riferisce la Procura perugina guidata da Raffaele Cantone – che hanno consentito di presumere che il dipendente comunale, che per lo svolgimento delle proprie mansioni era stato affiancato da uno dei detenuti ammesso al lavoro all’esterno, avrebbe avuto un ruolo nelle attività di approvvigionamento e trasporto dello stupefacente, utilizzando proprio il mezzo che il Comune di Perugia gli aveva affidato per svolgere la sua attività, anche in orari lavorativi. Per tali compiti sarebbe stato ricompensato “in natura”, con la dazione di sostanza stupefacente di cui egli stesso sembra facesse uso.
Al centro dell’attività di spaccio, ritengono gli inquirenti, ci sarebbe stato il detenuto ammesso al lavoro esterno e che dunque collaborava con l’operaio del Comune di Perugia. Si tratta di un campano, pluripregiudicato ed attualmente dimorante ad Umbertide. Da quanto ricostruito, il detenuto non aveva troncato i rapporti con il contesto criminale che lo aveva portato in carcere precedentemente, “tanto da essere in grado di utilizzare collaudati canali per l’approvvigionamento di hashish e cocaina“. Rispetto alla sua attività, così come quella di altri destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi, il gip ha rilevato come “non vi è stata alcuna rieducazione, né emenda” e “l’opera di rieducazione sociale ha fallito”.
Due mesi di indagini, sequestri anche in un bar di Ponte San Giovanni
Le indagini sono durate circa 2 mesi e sono state documentate cessioni di droga a terzi per un totale di 1 kg e 700 grammi di hashish e 800 grammi di cocaina. Durante le perquisizioni domiciliari effettuati nelle prime ore di oggi, nella casa di uno degli arrestati, a Perugia, è stato sequestrato oltre 1 kg di hashish, diviso in panetti, oltre a 1.250 euro in contanti. In un bar di Ponte San Giovanni gestito da uno degli indagati, invece, sono stati sequestrati 100 grammi di hashish e 900 euro.