E’ arrivato dal Marocco con la madre in Italia a 5 anni, per ricongiungersi al proprio padre che già lavorava e risiedeva regolarmente a Castiglion del Lago. Vi è cresciuto vivendo in famiglia e frequentando le scuole sino all’adolescenza. Ma, nell’adolescenza, ha modificato il suo stile di vita quando, con gli amici più assidui, ha iniziato a commettere reati. Dal 2011 ad adesso si è macchiato di ben 18 reati, tra cui furti, spaccio di stupefacenti, associazione a delinquere e rapina. Un curriculum criminale simile a quello degli altri suoi assidui conoscenti con i quali ha formato una vera e propria “banda”: giovanissimi, inclini a delinquere, provenienti da genitori immigrati, incensurati e che vivono onestamente del loro lavoro.
I giovanissimi hanno tenuto molto impegnate le forze dell’ordine del Trasimeno che più volte li hanno arrestati e i relativi procedimenti penali sono già definiti con sentenze di condanna. Di recente l’Ufficio Immigrazione ha proceduto a rimpatriare due suoi amici “fedelissimi” che, in collaborazione con i carabinieri di Città della Pieve , sono stati espulsi, pericolosità sociale e rimpatriati con scorta fino a destinazione. Non è stato possibile procedere alla sua espulsione perché ha lasciato Castiglione del Lago facendo perdere le sue tracce.
Ma qualche pomeriggio fa, nel corso di un servizio di controllo del territorio straordinario, è stato identificato dagli agenti del reparto prevenzione crimine presso il Parco di Santa Giuliana ed è stato condotto in Questura. Ne è uscito l’indomani per la convalida della sua espulsione e per essere scortato, con poliziotti di Perugia a bordo dell’aereo fino a Casablanca. Nonostante i suoi genitori vivano in Umbria, quindi, lui dovrà rimanere in Marocco. I tre componenti della banda di giovanissimi che imperversavano nei comuni del Trasimeno sono adesso tutti rimpatriati.