Accelerare i trasferimenti e le disponibilità finanziarie da parte del Governo ai Comuni delle aree colpite dal sisma del 2016: è quanto chiedono con un ordine del giorno – approvato nella seduta di ieri dalla Camera dei deputati – gli onorevoli Giorgio Mulé, Raffaele Nevi, Catia Polidori, Diego Sozzani. Il documento affronta la questione relativa ai costi sostenuti dagli enti locali per gli interventi post sisma.
Nello specifico si fa riferimento al problema della “procedura delle compensazioni in favore dei comuni da parte dello Stato causato dall’assenza di sincronismo tra i trasferimenti dallo Stato e dalla Regione da un lato e l’obbligo di versare le imposte dovute dai comuni”. Una situazione che, ad oggi, sta obbligando i comuni ad anticipare i costi degli interventi di messa in sicurezza, esponendoli ad anticipazioni di cassa e al conseguente pagamento degli interessi.
“Si tratta di un ordine del giorno che ha un valore particolare anche per la nostra città – ha dichiarato il sindaco Umberto de Augustinis una volta appresa la notizia – tanto che, per far comprendere l’entità della problematica, nel testo Spoleto è stato il riferimento esemplificativo per spiegare il consistente impegno finanziario che i comuni stanno affrontando. Basti pensare che i trasferimenti che dobbiamo ricevere dallo Stato, sempre per quanto riguarda il sisma, sono fermi al 2017, mancando completamente il 2018. Ringrazio quindi i parlamentari che hanno lavorato a questo ordine del giorno, perché così facendo hanno permesso di portare in primo piano una questione di strettissima attualità e particolarmente gravosa per tutti i comuni colpiti dal sisma del 2016”.
Per risolvere tale problematica, infatti, gli onorevoli Mulé, Nevi, Polidori e Sozzani, hanno chiesto al Governo di “assumere iniziative, anche di natura legislativa, volte a garantire che la disciplina dei trasferimenti Stato- Comuni e Regioni-Comuni, nonché quella del rimborso delle anticipazioni di cassa preveda l’erogazione delle somme spettanti in tempi e termini certi” e, in quest’ottica, per rendere maggiormente stringenti e rispettati i termini, di “valutare l’opportunità di prevedere che lo sforamento dei predetti termini possa condurre alla contestazione del danno erariale”.
“Comuni come Spoleto – il commento di Giorgio Mulè – sono assurdamente vittime di tempi biblici per vedersi riconosciuto ciò che è di diritto, cioè le risorse destinate alla messa in sicurezza e alla ricostruzione post sisma, tempi così lunghi che l’amministrazione spoletina corre il rischio concreto di dover attingere alla cassa per anticipare le spese in attesa che giungano i fondi statali e regionali. L’emendamento proposto al decreto Sblocca cantieri non è stato esaminato a causa della solita apposizione della fiducia e della assurda velocità con cui siamo stati obbligati a votare il provvedimento, ma non bisogna darsi per vinti e per questo ho proposto un ordine del giorno in Aula che è stato accolto”.
Conclude Mulè: “Da oggi serve monitorare costantemente il Governo perché rispetti l’impegno preso e si attivi velocemente per garantire tempi stretti e trasferimenti certi per Spoleto”.
(Nella foto, l’onorevole Mulè e il sindaco de Augustinis)