L'appello dei parrocchiani del Sacro Cuore e di San Sabino a monsignor Boccardo affinché riconsideri il trasferimento di don Davide a Cascia
Sono state raccolte circa mille firme in 10 giorni per chiedere all’arcivescovo di Spoleto – Norcia Renato Boccardo di rivedere la decisione di trasferire il parroco del Sacro Cuore e di San Sabino don Davide Travagli. Dal primo settembre, infatti, sarà operativa la “rivoluzione” varata dal presule che prevede la trasformazione delle 71 parrocchie del territorio diocesano in 16 pievanie, guidate da altrettanti pievani.
Il progetto di riorganizzazione prevede che don Davide Travagli venga destinato – in supporto a don Canzio Scarabbottini – alle comunità parrocchiali di Cascia, Monteleone di Spoleto e Poggiodomo (pievania di Santa Rita). Al suo posto, a guidare la nuova pievania di San Giovanni Paolo II (che comprenderà le parrocchie attuali di Sacro Cuore, San Sabino, San Nicolò, San Venanzo, Morgnano e Maiano) ci sarà un altro giovane sacerdote, don Claudio Vergini, che già in passato ha guidato parte di queste comunità; ad affiancarlo ci saranno don Dieudonné, don Nelson ed il diacono Francesco D’Urso.
Come detto, i parrocchiani di San Sabino e del Sacro Cuore non vogliono però che il loro attuale parrocco venga spostato e per questo hanno lanciato un appello pubblico all’arcivescovo Boccardo, accompagnato da una raccolta di firme. Di seguito la loro lettera.
È stato deciso che il nostro parroco, Don Davide Travagli, dopo meno di tre anni alla guida delle parrocchie di San Sabino e del Sacro Cuore, debba prestare il suo servizio altrove. Lui, con l’umiltà e la serenità che lo contraddistinguono, non ha battuto ciglio ed è pronto ad andare…per noi popolo dei fedeli, però, è difficile accogliere la decisione con la sua stessa serenità perché sappiamo di perdere una guida spirituale e umana con cui il percorso di fede era solo all’inizio. Davide ci ha accolti e si è fatto accogliere, ci ha insegnato il perdono e commosso con le sue omelie e col suo modo di essere, del vivere il quotidiano. Ha coinvolto con suoi progetti i giovani, rinnovando le comunità cristiane. È stato capace di generare “famiglie” tra i fedeli, di fare crescere tra noi legami di fede e di amicizia. Ha aperto il suo cuore a tutti noi riaccendendo lo spirito Cristiano per cui “l’amore genera amore”. Si è fatto piccolo tra i piccoli, ragazzo tra i ragazzi, uomo tra gli uomini e con tutti ha creato legami…con i giovani in particolare ha saputo piantare germogli di fede e speranza, tanto rari in questo tempo.
Don Davide Travagli, per le nostre parrocchie, è stato tutto questo in così poco tempo e vorremmo dirgli molto più di un semplice “grazie” ma è difficile con le parole…Ecco perché, con un segno tangibile, abbiamo invitato il nostro arcivescovo Mons. Renato Boccardo, a riconsiderare la sua decisione di trasferire Don Davide, perchè questi possa continuare a dare il suo contributo alla Diocesi nel progetto di evangelizzazione di giovani e famiglie del territorio.
Le nostre preghiere lo accompagneranno comunque, sempre, in questa sua missione affinchè riceva il bene che Lui è sempre pronto a dare. Le nostre famiglie saranno sempre felici di accoglierlo fraternamente con la stessa gioia che Lui in così breve tempo ha saputo donare. I fedeli in Cristo sono certi che i disegni del Signore hanno in serbo per Lui le cose che merita.
Grazie, grazie Don Davide di esserci.
I parrocchiani del Sacro Cuore e San Sabino