Sara Minciaroni
Mater semper certa est…pater numquam dicevano i latini. Quale migliore occasione per ricordarlo se non nella giornata della festa del papà, quando la Questura scopre che per avere un padre e ottenere la cittadinanza italiana, un trans di origine brasiliana il padre se l’è comprato con più di 5 mila euro.
Un padre in vendita. Voleva ottenere la cittadinanza italiana D.A. transessuale di origine brasiliana del 1979, che già in passato era stato segnalato come clandestino e dedito alla prostituzione. Per farlo ha provato a passare prima attraverso il permesso di soggiorno per motivi di famiglia. Così ha dichiarato di essere figlio di un italiano. A prestarsi al gioco, per denaro, è stato un perugino del 1962.
L’improbabile concepimento. Gli agenti dell’Ufficio Immigrazione, coordinati dal Commissario Capo Claudio Giugliano, si sono molto insospettiti, perché le dichiarazioni dello straniero contrastavano con quanto già da lui riferito alle forze di polizia in occasione dei frequenti controlli a cui era stato sottoposto, gli investigatori hanno quindi deciso di approfondire la vicenda. Benchè una prima verifica sulla documentazione dimostrasse, che era autentica (all’anagrafe Brasiliana risultava che un italiano, residente a Perugia, aveva dichiarato di essere il padre naturale), il concepimento in terre brasiliane sarebbe avvenuto quando il presunto padre aveva meno di 18 anni.
Il viaggio impossibile e la confessione. Gli agenti hanno quindi chiesto chiarimenti all’uomo in merito a come avesse incontrato la madre del transessuale, lui ha risposto di averla conosciuta in Brasile, nel 1979, in occasione di un suo viaggio. Cosa improbabile visto, come messo in evidenza dagli agenti, che in quell’anno lui non era in possesso di un passaporto per volare oltreoceano. Non gli è quindi rimasto che confessare e ammettere di aver ricevuto oltre 5 mila euro, per dichiarare di essere il padre del cittadino brasiliano.
La denuncia. Per entrambi è scattata una denuncia per falso in atto pubblico e violazione delle leggi sull’immigrazione; il permesso di soggiorno del brasiliano è stato, ovviamente, negato.