Terni

Tragedia sulla Terni – Rieti, ucciso da sassaiola autista di pullman di tifosi | Ci sono 2 sospettati

Assurda tragedia nella serata di domenica 19 ottobre lungo la superstrada Terni – Rieti, dove un uomo è morto dopo una “sassaiola” verso il pullman in cui viaggiava. L’atto folle e criminoso è avvenuto all’altezza di Contigliano: l’autobus trasportava i tifosi della Estra Pistoia Basket che viaggiavano verso l’Umbria per far rientro in Toscana dopo il match di serie A2 con la reatina Rsr Sebastiani Basket.

A perdere la vita è stato il secondo autista del pullman, Raffaele Marianella, colpito da una pietra che ha sfondato il parabrezza, 65enne che a breve sarebbe andato in pensione. Le sue condizioni sono apparse disperate sin da subito e i sanitari del 118 accorsi sul posto, dopo i tentativi di rianimazione, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Sul posto il personale della polizia, che sta indagando sugli autori dell’assurda sassaiola.

Una decina di tifosi in Questura, 2 sospettati

Alcuni tifosi della squadra ospite sono già stati ascoltati nella notte dagli inquirenti, una decina sarebbero sospettati di aver organizzato l’agguato. Nel primissimo pomeriggio di lunedì trapela che in particolare sotto la lente ci sarebbero due ventenni. Al momento non ci sono comunque conferme ufficiali.

Sconvolti dall’accaduto i tifosi che viaggiavano sul mezzo e che hanno potuto fare rientro a Pistoia grazie al pullman messo a disposizione dalla Sebastiani Basket, che ha subito mostrato la propria disponibilità verso la squadra avversaria.

Le note delle due società di basket

“Pistoia Basket 2000 Ssd arl – ha scritto la società toscana ieri sera – ha appreso con sgomento la notizia della morte di uno dei due autisti in servizio su un pullman che trasportava i tifosi biancorossi di ritorno dalla trasferta di Rieti. Alla luce delle prime notizie emerse, e in attesa dei riscontri ufficiali della magistratura, la Società si dichiara sconcertata per la dinamica che ha provocato l’incidente. Il presidente Joseph David e tutto il Club si stringono attorno alla famiglia dell’autista e partecipano al dolore dei suoi cari”.

Due note sono state diffuse dalla Sebastiani Basket (società dove, tra prima squadra e giovanili, militano anche alcuni giocatori umbri). “Quanto accaduto stasera al termine della gara contro la Estra Pistoia – vi è scritto – ci lascia sgomenti. Il pullman che trasportava i tifosi ospiti, sulla strada del rientro, ha subito un atto inqualificabile, in quanto vittima di una sassaiola che ha causato il decesso di un autista del pullman stesso. La Sebastiani si dissocia completamente da quanto accaduto ed esprime il più sincero cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia dell’autista tragicamente scomparso. Si tratta di un un fatto gravissimo sul quale gli inquirenti, dei quali abbiamo piena fiducia, faranno luce. CI troviamo a parlare di fatti che nulla hanno a che vedere con lo sport, e totalmente distanti dai valori che ogni giorno, come club, cerchiamo di portare avanti”.

Quindi, nel corso della notte, la compagine reatina ha diffuso un altro comunicato: “Forse non riusciremo mai a metabolizzare quanto è accaduto nella serata di ieri, dopo la partita. Il trascorrere delle ore rende tutto ancora più amaro e inspiegabile, ore in cui come club abbiamo portato avanti delle riflessioni. In attesa del progredire delle indagini che, ci auguriamo, possano far luce in maniera chiara e definitiva su quanto accaduto, abbiamo deciso che in senso di rispetto verso la vittima ed i suoi cari osserveremo un silenzio stampa che si protrarrà a tempo indeterminato. Pertanto, nessuno dei nostri tesserati è autorizzato a rilasciare alcuna dichiarazione. Sarà la società, una volta chiariti i fatti, a muoversi attraverso comunicazioni ufficiali. La richiesta è quindi di rispettare questa decisione, dopo fatti che ci sconvolgono e che lasciano un segno profondo dentro tutti noi”.

Il cordoglio di Comune e Provincia di Rieti

“L’intera comunità reatina, cittadina e provinciale, è profondamente sconvolta ed esprime la più ferma e dura condanna per l’atto criminale avvenuto nella serata di domenica. Si tratta di un episodio di una gravità inaudita che non ha nulla a che vedere con lo sport, con la storia del basket locale, con la condotta della RSR Sebastiani Rieti, che rappresenta una macchia per l’intero territorio, oggi purtroppo associato a questa immane tragedia. Siamo di fronte ad un’azione criminale condotta da delinquenti che confidiamo possano essere assicurati alla giustizia nel più breve tempo possibile. La Città di Rieti si costituirà parte civile nel procedimento. Tutte le istituzioni locali si uniscono al dolore dei familiari di Raffaele Marianella ed esprimono il più profondo cordoglio della cittadinanza reatina”. Così in una nota il sindaco di Rieti Daniele Sinibaldi e la presidente della Provincia di Rieti, Roberta Cuneo.

L’intervento del vescovo

Di seguito la nota del Vescovo di Rieti, mons. Vito Piccinonna. “La notizia dell’assalto al pullman del Pistoia da parte di alcuni tifosi reatini e la morte dell’autista ci raggiunge come un colpo improvviso. Un uomo ha perso la vita mentre svolgeva il proprio lavoro, colpito da un gesto che nulla ha a che fare con lo sport, né con la vita civile. A lui e alla sua famiglia va il pensiero più umano, il più semplice e più difficile da esprimere: quello del cordoglio. Nel mentre, nel nostro cuore si fa spazio un altro sentimento. Da sempre vediamo nello sport una delle anime della nostra comunità. E la pensavamo matura, capace di contenere l’agonismo nel perimetro del gioco, di trovare nel confronto tra squadre l’occasione per riconoscersi, non per dividersi. Quando la violenza prende il posto del tifo, quando un incontro sportivo genera morte, si rompe qualcosa che riguarda tutti – non solo chi ha commesso il gesto, ma anche chi abita gli stessi luoghi, chi ne condivide il nome e la storia.

C’è in questo episodio una vergogna silenziosa che non possiamo eludere. Né possiamo lasciare che il nome della nostra Valle Santa venga associato alla violenza. Non basta condannare; occorre riconoscere che il confine tra sana passione e cieca appartenenza è fragile, e che custodirlo è una responsabilità comune. Occorre riconoscere di essere abitati dalle peggiori pulsioni e saperle governare. Prima di affrontare le guerre tra popoli e nazioni, occorre disinnescare le tensioni che abitano le nostre comunità: i pregiudizi tra residenti e nuovi arrivati, la distanza tra generazioni, le disuguaglianze sociali, la fatica delle relazioni, la solitudine interiore, il conflitto con la tecnologia e con l’ambiente. Oggi scopriamo che perfino lo sport, quando smarrisce la propria funzione educativa, può diventare uno di questi luoghi di attrito.

Ricordare oggi Raffaele significa anche interrogare noi stessi sul valore che diamo alle nostre relazioni pubbliche, al rispetto reciproco, al senso stesso dello stare insieme. La città che ama lo sport deve tornare a difenderlo come spazio di misura e di rispetto, non di sopraffazione. Ancora di più oggi sento il desiderio che questa Valle Santa diventi Officina di Pace sul serio.Anche per la nostra città è un giorno di lutto. Nel ricordo di Raffaele sia occasione di condivisione del dolore e desiderio di speranza, come possibilità di “guardarsi” dentro e ridonare anima ai sentimenti di bene che attraversano la vita e la storia del popolo reatino”.

(articolo in aggiornamento)