“Inaccettabile. Quello che continua ad accadere in Umbria, come nel resto del Paese è semplicemente inaccettabile. Non ci vogliamo rassegnare a questo stillicidio di vittime inermi”.
Ad affermarlo in una nota unitaria sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che annunciano per lunedì 10 maggio un presidio dalle ore 10.00 sotto la prefettura di Perugia, con richiesta di incontro al prefetto Armando Gradone.
La mobilitazione è ovviamente è stata convocata in seguito alla gravissima tragedia sul lavoro che si è consumata nel pomeriggio di venerdì 7 maggio a Gubbio, in un laboratorio per la lavorazione della cannabis terapeutica.
Nell’esplosione, le cui cause sono ancora al vaglio degli inquirenti, hanno perso la vita Samuel Cuffaro ed Elisabetta D’Angeli e sono stati feriti gravemente altre tre persone, tra cui uno degli amministratori dell’azienda.
Reazioni e commenti che si accavallano in queste ore successive al crollo del laboratorio. “Il lavoro non può trasformarsi in morte, perché il lavoro è vita…”. E’ il commento della coordinatrice della Commissione per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale umbra, Francesca Di Maolo.
Parole che purtroppo non saranno di sollievo ai tre feriti ancora alle prese con i gravi traumi subiti dalle fiamme e dall’impatto della forte esplosione.
Uno di loro, il più grave, è ancora minorenne ed è ricoverato ospedale Bufalini di Cesena, centro Grandi Ustionati. Studente all’istituto tecnico professionale “Cassata-Gattapone”, il 17enne era presente all’interno del laboratorio forse per uno stage. Le sue condizioni restano molto gravi, avendo riportato estese ustioni di terzo grado e traumi dovuti all’esplosione.
Gli atri due feriti, trentenni, sono ricoverati all’ospedale di Branca con una prognosi di 30 giorni. Il più grave dei due ha subito un’intervento chirurgico d’urgenza, mentre il secondo ha comunque subito traumi alla colonna vertebrale e alcune ustioni.
Mentre Gubbio oggi e domani osserva due giorni di lutto è stata revocata anche la manifestazione “Della stessa sostanza dei sogni” che in questi stessi giorni si sarebbe dovuta svolgere in Piazza Grande. Un momento di teatro incontro in cui tanti ragazzi si erano preparati a parlare delle loro emozioni e dei loro sogni.
Questo il testo che il giovane Samuel aveva inviato al regista Riccardo Tordoni, come da quest’ultimo pubblicato in un post sui social:
“Le ragazze e i ragazzi avevano preparato dei testi da leggere per la manifestazione. Samuel me ne aveva mandato uno – scrive Tordoni -, poi io gli ho fatto un’altra richiesta e me ne ha mandato un altro. Li trascrivo qui di seguito. Sono sicuro di non fargli torto dal momento che me li aveva mandati perché voleva leggerli in pubblico. La manifestazione non ci sarà, le sue parole sì“.
Mi sento perso.
Mi sento proprio abbandonato a me stesso.Sento una libertà interiore data dalla mia età probabilmente.
Ma fuori di me c’è il caos, sento che appena ho un confronto con la realtà di questa città mi si smonta l’idea di mondo felice.Vedo che è difficile esporsi come persona sincera, perché le persone ti giudicano anche per come respiri.
Vedo molti giovani che si perdono nel trovare un modo di approccio con i genitori.Vedo e sento tante mentalità chiuse e mi dispiace molto per questo.
Mi mancano più sicurezze nella vita.Sto capendo che siamo pieni di incertezze.
Sogno di non perdermi più su stupidaggini e cose superficiali, sogno di arrivare al fulcro della situazione e riuscire a convivere con l’inferno.
Purtroppo le grandi aziende o la gente con più soldi di noi ci comanda.
Quindi c’è sicuramente gente che sta meglio di noi.
Ma i soldi non fanno la felicità completa.Secondo me la felicità consiste nello stare bene prima di tutto con se stessi e con gli altri.Secondo me la vera potenza nel mondo, anche in questo momento, non sono i soldi ma è l’energia che ci lega, quell’energia che nel silenzio ci accomuna a tutti.
L’energia che ci dona la vita.
Dentro me sento un’energia illimitata.
Sento un’energia che non dipende solo da me, ma anche da voi.
E secondo me se riusciamo ad alimentare bene le nostre energie potremmo arrivare a fare grandi cose.
E non parlo di pensioni, strade o cose che hanno a che fare con lo Stato.
Ovviamente sarebbe bello eliminare tutti i problemi che ha il nostro stato, ma purtroppo le mafie non ce lo permettono.
Ma possiamo lavorare sull’amore che trasmettiamo a noi stessi e a gli altri.
Parlando personalmente è l’unica cosa che mi tiene veramente in vita, oltre l’ossigeno e il cibo.
Dobbiamo capire veramente cosa ci rende felici nella vita o finiamo ad essere tristi quando avremo una maggiore età.
Comunque io sto bene, non mi è mancato mai nulla nella vita.
Anche se potevo avere molto di più non mi lamento perché c’è tanta gente che soffre e che ha sofferto molto più di me.
Mi piace essere empatico, vedo e sento tante persone tristi e non sono contento per questo.
Cerchiamo di unire tutti le nostre energie in un canale positivo, vedrete che ne varrà la pena.
Pace e amore