Città di Castello

Tragedia all’incrocio, la vittima è uno studente universitario “Questa strada è un pericolo da 20 anni”

E’ una comunità ancora sconvolta quella di Lama (San Giustino), all’indomani del tragico incidente costato la vita ad un 25enne studente universitario di veterinaria – Jonathan Bardus (nella foto), originario del Friuli ma residente nel Perugino (B.J. le sue iniziali) – e che ha causato anche tre feriti, tra i quali un bimbo di 7 anni.

Il tragico impatto, avvenuto sabato 27 agosto poco prima delle 20 nella frazione sangiustinese, ha visto coinvolte due auto – una Citroen Nemo e una Fiat Panda – all’incrocio tra via Tifernate e via Fratelli Rosselli, a pochi passi dalla discoteca Clover. Sull’incidente è stato anche aperto un fascicolo per omicidio stradale, anche se ancora nessun nome è stato iscritto nel registro degli indagati quale presunto responsabile del sinistro.

Da una prima ricostruzione sembrerebbe che la Citroen, con a bordo tre occupanti, non abbia rispettato lo stop di via Rosselli, immettendosi in via Tifernate. In quel momento, in direzione Cerbara, stava transitando la Fiat Panda, condotta da un 20enne tifernate, che non ha potuto evitare lo scontro.

L’impatto violetto tra le due vetture ha fatto schizzare la Citroen contro il muretto di un’abitazione lungo via Tifernate, mentre il 25enne, seduto sul retro, sarebbe stato sbalzato fuori dall’abitacolo, morendo poi sul colpo. Nella stessa auto c’era anche il bimbo di 7 anni, trasportato subito all’ospedale di Città di Castello insieme alla donna che era con lui (il conducente della Citroen sarebbe rimasto incredibilmente illeso) e al ragazzo che era alla guida dell’altra vettura.

Tutti i feriti, con lesioni di lieve entità, non sarebbero in pericolo di vita. Da quanto emerge, inoltre, pare che gli occupanti della Citroen fossero in zona per raggiungere degli amici in un ristorante vicino. Sul luogo dell’incidente – la zona è stata delimitata per molte ore – sono arrivati vigili del fuoco, due ambulanze del 118, Polizia di Stato e carabinieri.

Tantissimi i commenti di cordoglio sui social per la tragica morte del giovane studente ma anche le polemiche su una strada che, da tempo, è sotto la lente di ingrandimento di residenti e cittadini per la sua pericolosità: “Sono anni che in questo tratto le auto sfrecciano come fossero in autostrada – dice qualcuno – Sarebbero sufficienti alcuni dossi di asfalto belli alti ma niente”. Altri ancora parlano di “un incrocio che da sempre rappresenta una criticità della viabilità comunale” e di “una strada dove da 20 anni le auto vanno ai 100 km/h. Purtroppo a farne le spese è stata una giovane vita”.