La comunità eugubina è ancora incredula e scioccata per la terribile tragedia sul lavoro avvenuta ieri (7 maggio) a Gubbio.
Una terribile esplosione (seguita da altre di minore entità), intorno alle 17, ha praticamente sventrato un edificio a vocabolo Canne Greche, dove operava un laboratorio per la produzione di cannabis a scopo medico, provocando la morte del 19enne Samuel Cuffaro, della 52enne Elisabetta D’Innocenti e ben tre feriti (uno si trovava solo nei pressi dello stabile), di cui uno gravissimo, ora ricoverato a Cesena.
La potente deflagrazione – sentita a chilometri e chilometri di distanza – ha fatto crollare il solaio dell’abitazione sovrastante la Greenvest Srl (questo il nome dell’azienda biologica) e un intero piano, imprigionando sotto le macerie i dipendenti presenti.
I vigili del fuoco di Gubbio, Gaifana e Perugia, insieme al nucleo Usar (Urban search and rescue) di Arezzo hanno lavorato senza sosta per oltre 5 ore, utilizzando moto-troncatrici e ruspe laddove non si poteva scavare con le mani.
Intorno alle 19.30 è arrivata la tragica notizia della prima vittima, lo studente lavoratore 19enne Samuel Cuffaro, originario del sud Italia ma residente a Gubbio, mentre a notte inoltrata, intorno alle 22, è stata trovata senza vita anche Elisabetta D’Innocenti, originaria di Sigillo e madre di due figli.
Intorno alle macerie, fin dal pomeriggio, anche i volti sconvolti di tantissima gente, che hanno seguito le operazioni degli eroici pompieri (uno di loro è rimasto intossicato) con angoscia e disperazione.
Lo stabile di due piani, per lo meno quello che ne rimane, è ora sotto sequestro. E’ il sostituto procuratore di Perugia Gemma Miliani a condurre le indagini per cercare risalire alle effettive cause che hanno portato al disastro.
L’ipotesi di reato per ora avanzata sarebbe quella di omicidio colposo. Ulteriori verifiche avranno luogo anche per accertare la regolarità amministrativa dell’attività e se disponesse di tutte le autorizzazioni.
A causare la gigantesca esplosione, quella dello spaventoso “fungo” di fuoco, potrebbero essere state le numerose sostanze infiammabili trovate all’interno e fuori del laboratorio. I vigili del fuoco avevano inizialmente ipotizzato anche una fuga di gas gpl, ma la verità si saprà solo dopo una completa ricognizione e bonifica dell’area.
Intanto, oltre ai messaggi di cordoglio della città che stanno arrivando numerosi sia per i canali ufficiali che attraverso i social, il sindaco di Gubbio Filippo Mario Stirati – che ha ringraziato tutti i volontari intervenuti tra le macerie con tanta professionalità – ha espresso la sua grande vicinanza alle famiglie toccate dalla tragedia e annunciato un incontro di Giunta in mattinata per proclamare il lutto cittadino.