Aggiornamento ore 14.20 – La vasta operazione antidroga condotta da Perugia ha portato alla custodia in carcere di 19 persone (oltre 150 le misure disposte dalla Procura) che facevano affluire nel capoluogo umbro fiumi di droga. I risultati dell’operazione dei militari è stata illustrata nell’ambito di una conferenza che si è tenuta al Comando dell’Arma. In particolare è emerso che il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Perugia, in collaborazione con i Comandi Provinciali dei Carabinieri di Napoli, Caserta e Bologna, ha messo la parola fine ad una imponente attività investigativa attraverso l’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa nei confronti di 19 soggetti, di nazionalità in prevalenza tanzaniana, ritenuti responsabili della violazione dei reati di cui agli artt. 73 e 74 del D.P.R. 309/90 e 3 lett. a L, 146/2006.
Secondo quanto ricostruito dai militari, nell’estate del 2012, partendo dal capoluogo umbro, era iniziata un’attività di polizia giudiziaria dei Carabinieri del Nucleo investigativo che ha diretto la propria attenzione nei confronti di un gruppo di spacciatori di nazionalità tunisina, attivi nella zona della Stazione Ferroviaria di Perugia Fontivegge, sulla limitrofa Piazza del Bacio e nei pressi della fermata del Minimetrò di via Cortonese.
Nei riguardi dei soggetti coinvolti, tra i mesi di giugno e di ottobre del 2012, era stata sequestrata eroina per circa due chilogrammi e tratti in arresto 16 corrieri di cui 5 italiani.
Nel prosieguo delle indagini, costantemente supportate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica, in ossequio alle precise direttive del Ministero dell’Interno, in tema di contrasto al traffico degli stupefacenti, oltre alla collaborazione della D.C.S.A, del Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia – Divisione SI.RE.NE, attraverso lo SCIP sulla rete Enfast italiana, polacca, inglese, belga e svedese, dell’EUROPOL e di EUROJUST, si sono ricostruiti i canali di approvvigionamento dello stupefacente destinato alla piazza perugina, identificando i fornitori intermedi operanti nel casertano, di nazionalità africana (Costa d’Avorio e Nigeria), individuando e arrestando in flagranza, fra questi, un ivoriano di circa 40 anni, affittuario di una villa di proprietà di un esponente del clan dei casalesi.
Monitorando i rifornitori dei pushers perugini, poi, è stato individuato un soggetto tanzaniano, il quale gestiva dal nord della Polonia, una fitta rete di trafficanti di eroina dimoranti in ogni angolo del mondo. Costui, un insospettabile uomo, sposato con una donna del posto e con figli piccoli, riusciva a spostare sistematicamente ingenti partite di stupefacente di eroina dai luoghi di produzione fino alle piazze italiane
Negli anni, partendo dal predetto cittadino tanzaniano dimorante in Polonia, è stata svelata una inedita associazione criminale, costituita da soggetti originari della Tanzania e del Burundi.
Tutti gli indagati, prevalentemente sconosciuti alla giustizia, solitamente occupati in professioni ordinarie (barbieri, commercianti, attori, imprenditori ecc…) conducevano una vita assolutamente modesta, avendo cura di non ostentare mai le proprie, reali (ingentissime) possibilità economiche.
È stato dimostrato che l’organizzazione vantava collegamenti e cointeressenze in varie nazioni europee e di altri continenti, come fosse ben strutturata e ordinativamente delineata con l’attribuzione di compiti e funzioni precise tra i vari adepti.
L’enorme mole degli elementi di prova documentata e le molteplici informazioni acquisite hanno consentito di circoscrivere completamente la struttura gerarchica e conseguentemente delineare in maniera dettagliata il vincolo associativo, nonché indicare le più significative interrelazioni fra i vari sodali dell’organizzazione, così da avere avuto piena cognizione:
L’organizzazione criminale, dedita esclusivamente al traffico internazionale di stupefacenti – per lo più eroina – i cui adepti, si sono mossi con eccezionale disinvoltura nei più disparati contesti territoriali internazionali, ha realizzato, con cadenza quasi settimanale, un complesso traffico di droga, grazie ad una capillare rete di collegamenti e cointeressenze in vari paesi europei e con “corrieri” delle più disparate nazionalità, dimoranti in varie nazioni europee. Questo modus operandi ha consentito di immettere sul mercato italiano grandi quantitativi di eroina. Sono stati ricostruiti i flussi di comunicazione ed i conseguenti canali di approvvigionamento e smistamento dello stupefacente, decriptando le migliaia di conversazioni in Swahili, spesso intrattenute in linguaggio di strada e criptico, captate tra i vari protagonisti.
RISULTATI
In definitiva, l’attività investigativa, grazie alla sinergia tra la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e il II Reparto del Servizio Centrale del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri, ha permesso di:
ROTTE
Fino al 2013, i corrieri partivano direttamente dai luoghi di produzione dello stupefacente, Africa orientale, Pakistan, Cina, Laos (eroina grezza in grani), America latina (cocaina nelle varie forme: pasta, liquida ed in polvere).
Dopo i primi sequestri, la droga proveniente sempre dai paesi di produzione, veniva stoccata in Turchia, Tanzania, Sud Africa, Brasile, Perù e Bolivia. Da questi Paesi, cambiando di mano, veniva trasportata in verso il nord europa da dove poi, cambiando ancora una volta di mano, raggiungeva l’Italia utilizzando i mezzi più disparati: vettori aerei, navi cargo, traghetti, treni, pulman, taxi, autovetture private.
Successivamente gli organizzatori hanno iniziato ad utilizzare corrieri non più africani ma europei: italiani, greci, spagnoli, bulgari, ungheresi.
I METODI DI OCCULTAMENTO DELLA DROGA, ESCLUSI I CLASSICI OVULATORI:
Lo stupefacente è refrattario ai raggi X perché confezionato in modo che l’ingombro sia parte integrante del bagaglio ed è resistente all’olfatto dei cani antidroga perché l’involucro è intriso di colla e cosparso di sostanze tipo caffè, pereponcino, zenzero o vaniglia.
I corrieri sono negativi agli esami speditivi perché non toccano lo stupefacente.
Parte integrante dell’associazione è costituita dai così detti “ CUCITORI”, ovvero i soggetti che abilmente ricavano i doppi fondi nelle modalità sopra descritte. La loro mano d’opera è così importante che vengono pagati oltre 1000 dollari americani per ogni valigia confezionata.
SEQUESTRI PIU’ IMPORTANTI:
Oltre 150 persone arrestate e quintali di droga sequestrati per un valore di decine di milioni di euro: è l’esito di una imponente operazione dei carabinieri del comando provinciale di Perugia che hanno smantellato “un’inedita e insospettabile organizzazione” di trafficanti internazionali di droga.
Alla maxi operazione hanno preso parte organismi di polizia nazionali e internazionali, con il raccordo tra la Direzione distrettuale antimafia di Perugia ed Eurojust.
I dettagli verranno illustrati questa mattina durante una conferenza stampa alla presenza del procuratore Giuseppe Petrazzini presso il comando provinciale dei carabinieri.
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