Autunno intenso per lo chef spoletino Angelo Maria Franchini, da poco rientrato da un tour che lo ha portato in giro per l’Europa. Prima tappa a Tubingen, in occasione della ormai tradizionale Settimana del Mercato e della Ristorazione Umbra, svoltasi nella suggestiva cornice del municipio della città tedesca. Fra i piatti preparati alcuni ‘cigni’ formidabili non solo alla vista.
Un trionfo invece la serata al Novaya Opera di Mosca, organizzata dalla società di eventi Presto Promo Group, dove quasi 2mila persone hanno assaggiato 15 piatti preparati da tre chef di indiscussa fama: a partire dal noto Carlo Cracco che ha presentato agli ospiti russi l’ormai mitico ‘uovo marinato’ (per assaporarlo al Cracco Peck di Milano occorrono qualche decina di euro), Angelo Franchini e dal tifernate Marco Bistarelli, presidente dell’associazione Giovani Ristoratori Europei. Quest’ultimo ha presentato la carbonara destrutturata, con gli ingredienti presentati a strati, come fosse un millefoglie. Franchini invece si è superato con dei marinati di tonno e pesce spada alle erbe, tortino di riso con ragù di mare, filetto di bue con salsa al sagrantino, zuppa di lenticchie con gamberoni e delle variazioni di tiramisù. La serata era allietata da musiche italiane e da alcune modelle che presentavano alla platea gli straordinari piatti degli chef italiani. Inutile dire che i tre si sono fatti immortalare abbracciati alle splendide cignotte russe.
Il tour moscovita di Franchini si è concluso, come da copione, con l’ennesimo incidente automobilistico. A causare l’impatto, contro un camion, il tassista che lo stava accompagnando all’aeroporto “Shemeteyo” (come lo pronuncia Franchini) di Mosca. Vuoi l’alta velocità, vuoi la fretta per non perdere la partita Russia – Germania, fatto sta che c’è scappato il botto. Inutile il tentativo dello chef di avvisare l’autista con un ripetuto “oh, oh, ooooh, atten….”, patapumfete! “Ma sei shemeteyo” gli ha urlato, “anche un po’ imbecilleyo…adesso rischio di perdere l’aereo!” ha concluso lo sfogo. Insomma non c’è città dove Franchini, più o meno volontariamente, non lasci un proprio ricordo. Come un anno fa, quando insieme allo spoletino Marco Petrini andò a sbattere, nel New Hempshire, contro un cervo di 2 quintali di peso.
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