"TOTO VESCOVI": A PERUGIA GIUSEPPE BETORI O GINO REALI PER SOSTITUIRE CHIARETTI - Tuttoggi.info

“TOTO VESCOVI”: A PERUGIA GIUSEPPE BETORI O GINO REALI PER SOSTITUIRE CHIARETTI

Redazione

“TOTO VESCOVI”: A PERUGIA GIUSEPPE BETORI O GINO REALI PER SOSTITUIRE CHIARETTI

Dom, 30/03/2008 - 13:17

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di Matteo Borrelli

Il compimento del settantacinquesimo anno d'età segna la conclusione degli incarichi ecclesiastici diocesani per i vescovi (si dice che un vescovo lascia “per raggiunti limiti d'età”). In Umbria questo traguardo è dietro l'angolo per monsignor Giuseppe Chiaretti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve dal 9 dicembre 1995 (ha fatto solenne ingresso in diocesi il 28 gennaio 1996): il termine è fissato al 19 aprile prossimo e scatena il cosiddetto “totonomine”.

Certo c'è sempre la “prorogatio”, cioè un termine di reggenza variabile (ad esempio monsignor Piovanelli è rimasto a Firenze tre anni dopo il “pensionamento”, sostituito dal tuderte monsignor Ennio Antonelli) che dispone il mantenimento dell'incarico fino alla nomina del successore. Ma monsignor Chiaretti sembrerebbe intenzionato a lasciare verso ottobre (richiesta già inoltrata al Pontefice). Questi i passaggi: a giugno conclusione del Sinodo diocesano, l'estate per fare la sintesi dei lavori e per settembre avviare il progetto scaturito dal Sinodo. A vigilare sull'attuazione dei programmi sinodali, inoltre, rimarrebbe il vicario della diocesi, monsignor Gualtiero Sigismondi (che voci darebbero come successore di monsignor Arduino Bertoldo a Foligno). Ma c'è una norma da sempre rispettata che quando si cambia un vescovo il vicario non si muova. Sarà il successore (che in genere conferma il vicario per un anno) a scegliere il nuovo “bracciodestro”. Quindi per il futuro di monsignor Sigismondi si prepara una diocesi, ma non per questo anno. In altre parole la sede vescovile non si può privare, per motivi pastorali e logistici, del “capo” e del “vice” allo stesso tempo. Allora ecco che si fanno i primi nomi per Perugia. La voce e la persona più ricorrente è quella di monsignor Riccardo Fontana, arcivescovo di Spoleto-Norcia. E' certo che monsignor Fontana sarà il nuovo arcivescovo di Perugia. Ecco perché, come ricorda il detto “in conclave entra papa ed esce cardinale”, monsignor Fontana non sarà il prossimo vescovo di Perugia (resistenze in ambienti ecclesiastici e civili?

Perugia è una città strana). D'altronde era già stato fatto vescovo a Pisa o nunzio apostolico in Canada, ma anche in India e in Georgia (in genere ogni volta che visita un paese straniero lo fanno nunzio in quel posto). Eppure rimane sempre lì, a Spoleto. Un motivo ci sarà? Forse perché dovrà guidare un momento importante, forse quello dell'accorpamento di Foligno con Spoleto-Norcia. Ma ne parleremo dopo, adesso torniamo a Perugia. Sulla sedia vescovile perugina, dovrebbe arrivare, e in molti lo vorrebbero, l'attuale segretario della Cei (Conferenza episcopale italiana), il folignate monsignor Giuseppe Betori. Due cose da chiarire: proprio perché di Foligno non potrà andare a reggere la sede della sua città (monsignor Bertoldo ha già una “prorogatio” annuale in scadenza); poi i segretari della Cei, a fine mandato, vanno ad occuparesedi importanti, come Perugia (monsignor Antonelli è a Firenze). Si era vociferato Milano, ma problemi di salute consigliano una sede meno impegnativa. A Foligno, quindi, potrebbe andare monsignor Piergiorio Brodoloni, vicario di Terni e già direttore del seminario regionale. Per lui si tratterebbe dell'ennesima nomina, dopo che le voci lo hanno mandato a Città di Castello, ad Orvieto e ad Assisi. Ma forse anche questa volta non se ne farà nulla, perché riprende quota un vecchio progetto, quello dell'accorpamento.

Le norme vaticane, infatti, impongono almeno 70mila abitanti per mantenere la circoscrizione ecclesiastica. Foligno ne ha 55mila. Con questo accorpamento Foligno andrebbe con Spoleto, sotto monsignor Fontana (gran parte del territorio legato a Foligno è già sotto la diocesi spoletina: Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo). Cosa che non spiacerebbe all'arcivescovo, sembra.

Un altro nome, infine, torna a circolare in Umbria, quello di monsignor Gino Reali, attualmente vescovo della diocesi suburbicaria romana di Porto-Santa Rufina, nato a Monteleone di Spoleto e già vicario della diocesi.Perugia o Foligno le mete che le voci danno a monsignor Reali (la prima più che la seconda, vistol'impegno di una diocesi di 300mila abitanti come quella attualmente amministrata). Ma si tratta solo di voci, appunto.

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Il Corsivo

di Franco Tiratore

Pare proprio che l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, Riccardo Fontana, non sostituirà monsignor Chiaretti a Perugia, ma sarà a capo di una super diocesi che comprenderà anche Foligno. Zitto zitto, mentre tutti berciavano sulla terza Provincia, l'arcivescovo pregava e lavorava. E così la terza Provincia l'ha fatta lui. Che scherzo da prete per i politici!

(Il Giornale dell'Umbria – edizione del 30 marzo 2008)


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