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Torture a Saadi Gheddafi in carcere | C’è il video

Saadi Gheddafi, 40enne, ex calciatore del Perugia e terzogenito del Colonnello libico destituito dopo lo scoppio della Primavera Araba di Tripoli nel 2011, è stato torturato in carcere ad al-Hadba. Un video, diffuso da un sito di informazione libico, testimonia come Saadi, vestito con una tuta verde, bendato e legato, è costretto ad ascoltare le urla di altri detenuti provenienti da un’altra stanza, prima di essere schiaffeggiato e torturato con dei colpi sulle piante dei piedi. La procura di Tripoli è già al lavoro: è stata infatti aperta un’inchiesta sulle responsabilità delle milizie islamiste, ben identificabili dalle immagini del video, autrici materiali della tortura. Il filmato è stato diffuso una settimana dopo la condanna a morte, da parte di un tribunale libico, del secondogenito di Gheddafi, Saif al-islam al-Islam, anche lui condannato per la repressione della Primavera libica.

Il video – I piedi di Gheddafi vengono infilati in una sorta di cavalletto. Poi un uomo barbuto inizia a picchiare le piante dei suoi piedi con un bastone. A quel punto, anche il figlio del Colonnello comincia a urlare.

Le accuse per lui sono pesanti: Saadi si trova in carcere per aver represso nel sangue le manifestazioni libiche del 2011, dopo lo scoppio della Primavera Araba. Suo fratello maggiore è stato giustiziato per aver commesso lo stesso reato. Su Saadi pende inoltre anche l’accusa di omicidio di un ex calciatore, avvenuto nel 2005, oltre che di presunta appropriazione indebita tramite la forza e l’intimidazione armata quando era a capo della Federazione libica di calcio. Anche per lui si profila la condanna alla pena di morte. Gheddafi fu estradato dal Niger a marzo del 2014, dopo un lungo testa a testa tra le autorità dei due paesi, poi condotto in carcere a Tripoli, insieme ad altri dell’establishment del Rais. La sua professione e i suoi lussi da imprenditore ed ex calciatore (poi squalificato per doping) delle squadre del Perugia di Luciano Gaucci (qui alloggiava spesso nel lussuoso Hotel Brufani), Juventus, Sampdoria e Udinese non è che un ricordo: così come il suo yacth da 40 metri che Flavio Briatore, proprietario del Billionaire, decise di allontanare una volta entrato in rada a Porto Cervo vicino al suo locale.

L’ONU intanto, tramite il suo portavoce in Libia Samir Ghatas, fa sapere di condannare le immagini che documentano le torture delle milizie islamiste, facendo poi sapere che prenderà i contatti per chiarire quanto accaduto. Non è inoltre la prima volta che il figlio del Colonnello viene ritratto in situazioni simili: on line erano infatti state pubblicate delle foto di Saadi in carcere, inginocchiato e rasato di barba e capelli con un rasoio elettrico, prostrato e umiliato.

Anche Human Rigths Watch ha sollecitato le autorità libiche ad aprire un’inchiesta sulle torture di cui sarebbero stati vittima i detenuti di una prigione di Tripoli, fra cui Saadi Gheddafi, figlio del defunto Colonnello. “Il video che sembra mostrare prigionieri picchiati suscita serie preoccupazioni sui metodi utilizzati per interrogare al-Saadi Gheddafi e altri detenuti nella prigione di al-Hadba“, ha commentato Joe Stork, vice direttore della sezione Medio Oriente di Hrw.

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