Caccia Italia

Tortora nei Calendari venatori, dal Ministero l’alternativa alle Regioni

Via la tortora selvatica dai Calendari venatori. A meno che le Regioni, nelle loro prerogative, non attuino sistemi tesi a limitare il prelievo di questa specie e allo stesso tempo a favorirne il ripopolamento. La direzione generale del Ministero dell’Ambiente offre una via di uscita alle Regioni sul “caso” tortora selvatica, aggiustando la precedente comunicazione, del 14 maggio scorso, con cui invitava Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano ad escludere la tortora selvatica dai rispettivi calendari venatori per la stagione 2024-25.

Una richiesta che era stata formulata dopo che, nella riunione del 19 aprile, la Commissione Europea aveva espresso molte preoccupazioni sulla caccia alla tortora selvatica nella flyway centro-orientale, ipotizzando che essa possa non essere conforme all’art. 7 della Direttiva Uccelli.

Su tale assunto gli Stati membri dovrebbero attuare la raccomandazione comunitaria di sospensione della caccia; in alternativa resta necessario raggiugere in altri modi un soddisfacente miglioramento demografico della specie. La Commissione ha però manifestato disaccordo con la proposta di mera riduzione del prelievo, in quanto tale pratica, attuata negli anni scorsi, non avrebbe arrestato il declino della specie, che risulta essere ancora in corso.

Da qui una prima richiesta alle Regioni di escludere la tortora selvatica. Ora, la stessa direzione generale del Ministero dell’Ambiente offre una soluzione alle stesse Regioni, lasciando loro la scelta di agire su due fronti: limitare appunto i carnieri previsti e prevedendo opere di ripristino degli habitat, così da favorire il ripopolamento della specie.