Obbligo anche per i dirigenti del Comune di Perugia di timbrare ai tornelli: questa la proposta arrivata ieri in Commissione cultura, a Palazzo dei Priori, e avanzata dal consigliere Camicia. Ad astenersi dalla votazione, approvata con 6 voti a favore, Stefano Giaffreda del Movimento 5 Stelle.
La proposta riguarda dunque l’introduzione del tesserino magnetico, sia in entrata in servizio che in uscita, anche laddove il dirigente si trovi in altre sedi. Necessaria e imprenscindibile l’installazione dei tornelli, “come già in tutte le altre pubbliche amministrazioni, all’ingresso di ogni ufficio comunale, con obbligo anche per i dirigenti, come per tutto il personale“. Un provvedimento che già Boccali volle nel 2010, e che stabilivia anche quanti buoni pasto il personale potesse avere a disposizione in base alle ore lavorative.
Timbratura discontinua – “Purtroppo, però – ha sostenuto Camicia – la maggior parte dei dirigenti, nonostante quanto previsto continuano a timbrare in modo discontinuo, disattendendo le disposizioni impartite. In più c’è il rischio di essere chiamati a renderne conto dalla Corte dei Conti.”
In commissione è intervenuto anche l’Assessore al personale Urbano Barelli, che è tornato sul problema del funzionamento della macchina amministrativa. “Viviamo in tempi – ha detto Barelli – in cui è doverosa una riflessione sulla burocrazia della Pubblica Amministrazione. Abbiamo proceduto da subito ad una riduzione e rotazione dei dirigenti e stiamo rivedendo la dotazione dell’organico che ora consta di 1200 dipendenti per ridefinirla, ottimizzando ruoli e funzioni, individuando ed eliminando le inefficienze e gli sprechi, nell’ottica che le risorse umane, in tempi di carenza di risorse come questo, devono davvero essere una risorsa”.
Il costo – Qualche perplessità il Vicesindaco l’ha quindi espressa rispetto all’installazione dei tornelli per il costo elevato che rappresenterebbe dotare di tornelli i circa 60 uffici comunali, oltre che per esigenze di sicurezza. Perplessità che aumentano quando la stessa dirigente responsabile del personale, Paola Panichi, ha spiegato che “la rilevazione delle presenze dei dirigenti non deve ritenersi diretta alla quantificazione delle ore di presenza in servizio o alla verifica di uno specifico obbligo di legge“. Per ora l’odg, nonostante le perplessità di alcuni e la “ritirata strategica del PD” (nelle parole del presidente Felicioni) è passato. Prossima puntata in Consiglio.
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