Torna alla ribalta il tema dei Centri Commerciali naturali, già fonte di discussione quando si era parlato nei giorni scorsi di finanziamenti agevolati per la ristrutturazione dei negozi nel centro storico .
Al momento sono molte le dichiarazioni di intento , sopratutto politiche , mentre i commercianti con le loro associazioni di categoria lanciano la sfida all' amministrazione perchè ci sia un deciso cambio di rotta nella progettazione.
Certo a Spoleto il ” busillis” non è di facile discernimento, a causa anche di una ormai atavica divisione tra parte alta della città e parte bassa, tra Borgo e Corso.
E' di qualche giorno fa il mancato accordo tra tutte le parti in causa su un eventuale nuova disposizione cittadina per il Mercatino delle Briciole. Bocciata infatti per le solite divisioni la sistemazione suggestiva che andava da piazza Garibaldi sino a Piazza della Libertà , passando lungo tutta l'arteria centrale di collegamente delle due piazze.
ed ora il comunicato della CDL.
” I centri commerciali naturali dell'Umbria, quelli consolidatisi nel tempo all'interno dei nuclei urbani delle grandi e piccole città, e quelli che si possono realizzare ex novo attraverso consorzi, associazioni temporanee fra gli operatori del settore, sono una valida risposta ai tanti problemi dei centri storici che sono una peculiarità tutta umbra.E' con questo spirito che i consiglieri regionali di Forza Italia, la capogruppo Fiammetta Modena, RaffaeleNevi, Massimo Mantovani e Ada Spadoni Urbani hanno presentato a palazzo Cesaroni una proposta di legge, in sette articoli, che ha per titolo, Riconoscimento, tutela e valorizzazione dei centri commerciali naturali e che individua in essi, un'importante risorsa per l'economia della regione e, al contempo, un'utile strumento per la tutela del tessuto sociale all'interno dei Centri storici. L'evoluzione delle politiche di rilancio del settore commerciale che ha contraddistinto il quadro nazionale negli ultimi anni, si legge nella relazione alla proposta di legge, ha portato numerose regioni a sperimentare nuove strategie di marketing in grado di integrare aspetti diversi delle realtà economico-sociali dei territori interessati al fine di tutelarne e valorizzarne caratteristiche e peculiarità che non può prescindere dall'incentivazione dei soggetti che operano all'interno di tali contesti.La proposta nel dettaglio prevede che siano gli operatori già presenti nelle aree urbane interessate, a costituire i centri commerciali naturali, dandosi una forma giuridica di tipo consortile, capace di coinvolgere almeno il 50 per cento delle attività esistenti e di garantire una attività minima annuale, nel rispetto di standard base da concordare con i comuni. Ogni consorzio di operatori dovrà avvalersi di un centro di assistenza tecnica (Cat) finalizzato alla animazione del terziario e dovrà aderire ad associazioni o comitati di cittadini residenti.Sarà poi compito della Regione prevedere, con bandi annuali, risorse per: progettare e realizzare marchi, servizi di rete, segnaletiche; realizzare eventi e manifestazioni promozionali di tipo culturale e commerciale; formare il personale addetto alle vendite, garantire la sicurezza dei cittadini e la lotta alla microcriminalità. La legge di FI prevede anche contributi per interventi di ristrutturazione dei locali, per nuovi format distributivi e per la tutela dei locali storici.”
CARVAN