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Torna l'ipotesi rifiuti nelle cementerie. Consiglio boccia mozione Pdl-Lega

Redazione

Torna l'ipotesi rifiuti nelle cementerie. Consiglio boccia mozione Pdl-Lega

Mar, 07/02/2012 - 15:51

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Risolvere il problema dei rifiuti in Umbria utilizzandoli come combustibile alternativo al carbone per i grandi forni delle tre cementerie della regione. E' questa l'ipotesi tornata a fare capolino oggi in consiglio regionale, grazie a una mozione Pdl-Lega firmata dai consiglieri Nevi, Modena e Cirignoni.

“Quello che dicono gli industriali fa riflettere, se è vero come è vero che non si costruirebbero altri impianti e quindi non ci si produrrebbero nuove emissioni, e oltretutto ci sarebbe un risparmio economico anche per i cittadini”, ha detto il capogruppo Pdl Nevi, presentando la mozione. Il testo chiedeva in sostanza di avviare un tavolo tecnico regionale che fosse in grado in breve tempo di valutare l'impatto ambientale e le ricadute economiche del bruciare Cdr (combustibile da rifiuti) nelle cementerie umbre, dislocate a Gubbio (due) e a Spoleto (una).

“Non Chiediamo di abbracciare pregiudizialmente la tesi che pur auterevoli studiosi dicono essere la migliore”, ha detto Nevi. “Ma chiediamo che venga fatto un approfondimento serio. Vogliamo capire qual'è il ritorno economico e ambientale di un'operazione del genere”.

La proposta, che ha riaperto lo spinoso tema dei rifiuti in Umbria, ha suscitato vivo dibattito in consiglio. Si sono detti favorevoli alla mozione il capogruppo Udc Sandra Monacelli e il consigliere spoletino Zaffini (Fli), che si è però astenuto chiedendo l'intera riapertura del piano regionale dei rifiuti.

“Avere tre camini in regione che già pompano costantemente in atmosfera, da un certo punto di vista è un problema, e quondi gli impianti vanno monitorati puntualmente, da un altro punto di vista è una grande opportunità, perché già ci sono tre forni disponibili per bruciare nuovo combustibile”, ha detto Zaffini, secondo cui questa è una validissima alternativa al famoso termovalorizzatore nell'Ati2 che “non si farà mai”.

Termovalorizzatore nell'Ati2 – Di tutt'altro avviso l'assessore con delega ai rifiuti Silvano Rometti, che ha respinto la mozione difendendo il piano per la gestione rifiuti approvato dalla regione, che prevede l'incremento della raccolta differenziata e il trattamento termico del resto in un impianto da realizzare nell'Ati2, nell'area del comune di Perugia.

“Nell'Ati2 si è già insediata la commissione tecnica per gli aspetti tecnologici e di localizzazione dell'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti”, ha detto Rometti, che ha fatto riferimento a una società svizzera “di lunga esperienza” in questo genere di insediamento che starebbe seguendo il progetto.

Alternative – La mozione di Pdl e Lega è stata bocciata dal voto del consiglio regionale, con 8 si, 18 no e un astenuto (Zaffini). In modo contrario si sono espressi Buconi (Psi), Goracci (Prc) e Dottorini (Idv). Quest'ultimo, dopo un'interruzione e un confronto con alcuni altri esponenti della maggioranza, in particolare in quota Prc, ha colto l'occasione presentata dalla mozione per rilanciare la riapertura del piano regionale dei rifiuti, valutando metodi alternativi per “chiudere il ciclo”.

“Il problema è che ci si basa su uno studio che propone un'unica eventualità, che è quella del trattamento dei rifiuti nei cementifici”, ha detto Dottorini nella dichiarazione di voto. “Noi siamo per la chiusura del ciclo, ma quando parliamo di chiusura del ciclo, dobbiamo considerare tutte le possibilità, non esistono soltanto i cementifici. C'è il trattamento organico biologico, che finora non è stato preso in considerazione. E' chiaro che aprire un gruppo di lavoro, significa prendere in considerazione tutte le opzioni e quindi riaprire il piano rifiuti”, ha detto Dottorini, che ha precisato che qualsiasi commissione o tavolo tecnico dovrebbe adoperare tecnici ed esperti indipendenti.

La raccolta differenziata – Il dibattito sui cementifici è stato anche occasione per fare un punto sui livelli di raccolta differenziata raggiunti in Umbria. Secondo quanto riferito dall'assessore Rometti, nel 2011 il livello di differenziata si è assestato sul 40 per cento del totale, mentre oggi si aggira intorno al 45 per cento.

Il piano regionale per il trattamento dei rifiuti attualmente in vigore prevede per il 2012 il raggiungimento del 65 per cento di differenziata.

Francesco de Augustinis

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