L'opera - restaurata a 50 anni dall'ultimo intervento - è la prima realizzata da Cimabue all'interno della basilica di San Francesco. E intanto stasera si spegnono le luci delle tre basiliche assisane e della Rocca Maggiore per M'illumino di meno
Grande festa ad Assisi questa mattina per lo svelamento del restauro dell’affresco della “Madonna in trono col bambino, angeli e san Francesco” di Cimabue, noto anche come “Maestà di Assisi”. Realizzato da un’équipe della Tecnireco, diretta dal capo restauratore della Basilica di San Francesco prof. Sergio Fusetti, grazie al contributo della casa automobilistica Ferrari, il progetto conservativo è iniziato a gennaio 2023, a cinquant’anni dall’ultimo intervento, ed è durato un anno circa. Dopo il completamento qualche mese fa, questa mattina la conferenza stampa di presentazione e a seguire la visita guidata. Quello del restauro della Maestà di Cimabue rientra nel più ampio progetto di interventi di manutenzione e conservazione del patrimonio presente all’interno della Basilica di San Francesco, reso ancora più necessario a seguito degli eventi sismici degli ultimi decenni e per il rischio di eventuali nuovi terremoti. A seguire quest’ultimo lavoro appena presentato, in questi giorni sta iniziando il restauro della Cappella di Santo Stefano, affrescata da Dono Doni e Giacomo Giorgetti.
Databile tra il 1285 e il 1290, prima opera realizzata da Cimabue all’interno della Basilica, la Maestà di Assisi è situata nella parte destra del transetto settentrionale della chiesa inferiore della Basilica di San Francesco. L’affresco è celebre non solo per la raffigurazione della Vergine in trono, ma anche per quello che si ritiene essere uno dei ritratti più antichi e affidabili di san Francesco stesso, realizzato, secondo la tradizione, sulla base delle indicazioni di chi lo aveva conosciuto personalmente.
La presentazione del restauro si è svolta stamattina, alla presenza dello storico dell’arte dott. Giovanni Luca Delogu e del capo restauratore prof. Sergio Fusetti che hanno presentato in dettaglio i lavori svolti sull’opera dopo i saluti del Custode del Sacro Convento fra Marco Moroni, OFMConv, e del soprintendente Giuseppe Lacava; è intervenuto anche il professor Elvio Lunghi, che da tempo racconta gli affreschi dalle colonne della Rivista San Francesco.
“Sono estremamente grato al professor Fusetti e all’équipe della Tecnireco, e ovviamente a Ferrari – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento -, per la sinergia che ha permesso di portare a nuovo splendore un’immagine che non è solo un’opera d’arte, ma è – anzitutto per noi francescani e per tutti i devoti del Santo – un richiamo dall’alto valore simbolico alla figura e ai valori di san Francesco stesso. Tutto ciò è particolarmente significativo mentre ci prepariamo al grande centenario francescano del 2026 in cui celebreremo gli 800 anni della pasqua del Santo di Assisi. Il ritratto di san Francesco, rappresentato in questo capolavoro di Cimabue, ci riporta necessariamente alla sua figura storica che manifesta ancora oggi una straordinaria attualità e continua ad essere fonte di provocazioni profonde per ciascuno di noi, per la Chiesa, per il mondo intero”.
Intanto questa sera, venerdì 16 febbraio, in occasione della Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, il Sacro Convento, il Comune di Assisi e i frati minori aderiscono a “M’illumino di meno 2024″, l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale promossa dalla trasmissione radiofonica Rai Radio 2 “Caterpillar”.
Dalle 20 alle 21, saranno spente le luci del Sacro Convento, della Basilica di San Francesco, della Basilica di Santa Chiara, della Basilica di Santa Maria degli Angeli e della Rocca Maggiore, i monumenti simbolo della Città Serafica. “La nostra semplice e spontanea partecipazione all’iniziativa “M’illumino di meno” – le parole del direttore dell’ufficio comunicazione fra Giulio Cesareo – vuole essere, come già negli anni scorsi, l’espressione della nostra collaborazione con tutti coloro che in vario modo ci richiamano all’importanza della cura della Casa comune, il mondo, la cui ‘salute globale’ è messa gravemente alla prova proprio da noi, dall’umanità”. “Da sempre come amministrazione comunale – affermano il sindaco Stefania Proietti e l’assessore all’ambiente Veronica Cavallucci – aderiamo a ‘M’illumino di meno’ con la convinzione che piccoli gesti e comportamenti contribuiscano a ridurre gli sprechi e razionalizzare le risorse, a creare una quotidianità sostenibile e rispettosa dell’ambiente”.