L'addetto alla portineria non ha riconosciuto la 28enne che alloggia in struttura, fermandola all'ingresso | La ragazza ha chiamato il 113
Il riferimento è al diritto, sancito dall’articolo 8 della legge sulla stampa n. 47 del 1948 e dagli artt. 42 e 43 della legge 416 del 1981 riceviamo e pubblichiamo richiesta di rettifica ricevuta in data odierna, come di seguito:
“È destituito di ogni fondamento tutta la ricostruzione proposta nel brano giornalistico; i fatti, per come si sono realmente svolti, sono riportati nella querela sporta nei confronti del Direttore della Casa dello studente di Perugia. In particolare:
- – I fatti si sono svolti nell’ufficio del Direttore, e non all’ingresso dello studentato;
- – La discussione è sorta con il Direttore, non con l’agente di servizio di portineria;
- – Il Direttore non ha accettato di vedere il permesso di soggiorno della scrivente, come dalla stessa propostogli.
- – La sottoscritta ha proposto di mostrare il volto al Direttore, come già avvenuto in precedenza con l’agente di servizio di portineria.”
Di seguito la notizia come in origine pubblicata da questa testata in data 17 luglio 2022 in riferimento a comunicato stampa, corredato da immagine, divulgato dalla Questura di Perugia.
Articolo aggiornato alle 18:50 del 23 luglio 2022 – Il Direttore Responsabile Sara Cipriani
E’ dovuta intervenire addirittura la Polizia, qualche sera fa, all’ingresso di un collegio di Perugia, dove è nata un’accesa lite tra una ragazza, che alloggia nella struttura, e l’addetto al servizio di portineria.
Giunti sul posto, gli agenti hanno sentito la giovane – cittadina egiziana di 28 anni – che ha riferito di essere tornata, come sempre, nel collegio ma di essere stata fermata all’ingresso dal dipendente. Al suo rifiuto di mostrare il tesserino, l’uomo le aveva quindi chiesto di abbassare il burqa per farsi riconoscere o, in alternativa, tirare fuori un documento d’identità.
Da qui la discussione che ha indotto la 28enne a chiedere aiuto alla Polizia di Stato. Dopo aver sentito anche il dipendente della struttura, gli agenti hanno compreso che, alla fine, si era trattato solo di un fraintendimento. Una volta chiarito l’equivoco e invitate le parti a tenere una condotta più contenuta, i poliziotti hanno ripreso gli ordinari servizi di controllo