Todi cambia colore e lo fa per appena 26 voti. Un ballottaggio all’ultimo voto, quello tra il sindaco uscente di centro sinistra Carlo Rossini e la coalizione di centro destra guidata da Antonino Ruggiano, che ha tenuto tutti con il fiato sospeso: Ruggiano 3.831, Rossini 3.805. “Una vittoria bella e importante – commenta Antonino Ruggiano nelle prime ore di lunedì mattina, contattato telefonicamente dalla redazione di Tuttoggi.info – per chi conosce le dinamiche di Todi dove opera un centro destra particolarmente diviso. Anche se grazie ad una manciata di voti, ci siamo riusciti”.
Umbria al voto, a Todi Antonino Ruggiano vince sul filo di lana
Che sapore ha questa vittoria e cosa significa per Todi?
“In queste settimane si sono create delle liste civiche che hanno ottenuto un buonissimo risultato. A Todi (città della governatrice Marini) chi decide di far parte dell’opposizione sceglie una vita di sacrifici, ecco perché questa vittoria, seppur per una manciata di voti, ha un sapore ancor più dolce. In piazza, ieri sera, dopo l’ufficialità della mia vittoria ho abbracciato e pianto insieme a persone di ogni età, contenta per me e per la città. È stata un’emozione indescrivibile”.
Ventisei voti che sono stati determinanti. Teme la possibilità da parte del Pd di fare ricorso per riscontrare eventuali irregolarità nello spoglio?
“Da avvocato so che in materia di elezioni del sindaco al secondo turno le contestazioni sono pressoché impossibili perche individui facilmente la volontà dell’elettore. Credo anche, però, che il mio concorrente politico abbia tutto il diritto di verificare se ci sono state delle irregolarità. Conosco Carlo (Rossini) da quando siamo bambini, al telefono mi è sembrato molto abbattuto e lo capisco. È più probabile che tutto si chiuda così”.
Umbria al voto, Leonelli “A Todi sconfitta amara del Pd”
Qualcuno ha già accostato la nuova vittoria del centro destra a Todi a quella di Perugia nel 2014. Accanto a lei, ieri notte durante i festeggiamenti in piazza, la giovane generazione del centro destra che negli ultimi mesi ha raccolto importanti vittorie. Da palazzo dei Priori con l’assessore Emanuele Prisco e il presidente del consiglio comunale Leonardo Varasano, fino ai consiglieri regionali Marco Squarta e Valerio Mancini. Questo ricambio politico in Umbria sembra non arrestarsi.
“Per il Pd perdere Todi è stato un tonfo clamoroso, quasi pari a Perugia. Svolgo una parte del mio lavoro a Perugia e ho vissuto il cambio di guardia da sinistra a destra con slancio e fiducia nei confronti di Andrea Romizi. Prisco, Varasano, Squarta sono più giovani di me, ma li ho visti crescere e so che questa nuova vittoria è importante me quanto lo è per loro. Dal punto di vista politico spero che si possa fare insieme un lavoro importante, sfruttando tutte le corrispondenze che abbiamo conquistato nel territorio. A livello regionale le amministrazioni di destra stanno cogliendo buoni risultati”.
La prima telefonata che ha ricevuto dopo la lunga notte?
“Non è stata la prima ma quella che ricordo con più emozione è quella di mia moglie. Ieri avevo deciso di passare lo spoglio delle schede elettorali nel mio studio a Todi, da solo, mentre lei si trovava insieme allo staff nel comitato elettorale. È la persona che mi sopporta più di tutti e sa quanto è stata dura questa battaglia elettorale“.
Eventualità ricorso
Sull’amara sconfitta del Pd, da parte della presidente Marini e del segretario regionale Giacomo Leonelli, ancora bocche cucite. Sarà l’ex sindaco Rossini a prendere in considerazione o meno la possibilità di fare ricorso per il riconteggio dei voti e il riscontro di eventuali irregolarità.