Una scritta inneggiante a Luca Traini, autore del raid contro gli immigrati a Macerata dello scorso 3 febbraio, è comparsa sul muro del sottopassaggio nei pressi dello svincolo della E45 per Todi-San Damano. La frase, accompagnata da una sorta di croce celtica, recita: “Rispettiamo Luca Traini” e farebbe bella mostra di se sulla parete da almeno due o tre giorni.
La prima condanna è arrivata dalla lista civica “Todi città aperta”, che alle scorse elezioni di giugno ha appoggiato la candidatura dell’ex sindaco di centrosinistra Carlo Rossini: “Il messaggio dei fascisti è ben chiaro: stiamo dalla parte del terrorista che ha attentato alla vita di sei persone innocenti. Nessun atto, per quanto orribile come quello commesso da tre criminali nigeriani contro la giovane Pamela Mastropietro – sottolineano gli esponenti della lista civica – può giustificare la morte di innocenti. Il raid perpetrato da Luca Traini non è un atto di giustizia, come chiaramente indica il senso della scritta murale, ma solo una “rappresaglia indiscriminata”, che ci riporta ai tempi bui dove i nazisti ed i fascisti, servi di Hitler, commettevano crimini atroci contro civili inermi”.
Sull’episodio, attraverso la sua pagina facebook, si è espresso anche il segretario comunale del Partito democratico, Andrea Vannini: “E poi a Todi esce fuori questa scritta che inneggia a Traini e come sempre si catalogherà come una bravata, come cosa di poco conto. Perché la cosa più facile del mondo è voltare la faccia dall’altra parte, guardare l’altra metà del sottopassaggio di San Damiano, dove non c’è nessun graffito o al più ce ne è uno di quelli classici, una dedica d’amore, di quelle che a me fanno ben sperare, perché significa che qualcosa di buono, ancora, dentro di noi esiste!”.
Nel post, Vannini fa anche riferimento ad alcune scelte dell’amministrazione Ruggiano come “l’ordine del giorno che impegna la giunta a chiudere il centro di accoglienza per minori dove lavorano operatori seri e ci sono ragazze che si stanno integrando perfettamente” a ancora quello “per il quale “alcuni” bambini potranno avere la sport card ed altri invece no e stiamo parlando di bambini”, senza tracciare un collegamento preciso tra gli eventi, ma innescando comunque la miccia della polemica. Alla quale replica la presidente del consiglio comunale, Raffaella Pagliochini (Fd’I): “A me sa più di ammutinamento! Non darei per scontata la provenienza” e rispondendo ancora a Vannini che l’accusava di “fare ipotesi di complotto”, senza condannare apertamente il gesto, ha precisato: “L’ho condannato come complotto”.
In coda al bailamme generato più dai botta e risposta che dalla scritta in se, arriva anche l’intervento della presidente della Regione, Catiuscia Marini: “Un suggerimento: andate a ripulirlo…”.