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Todi, dopo le elezioni verso il riconteggio | L’amara sconfitta – AGGIORNAMENTO

Ore intense a Todi per il gruppo del sindaco uscente Carlo Rossini (PD), ‘sconfitto’ al ballottaggio con Antonino Ruggiano (centrodestra). Restano 26 le schede che distanziano i due candidati arrivati all’ultima tornata elettorale di domenica scorsa, che vedono così finire i 5 anni della legislatura di centrosinistra senza che il primo cittadino uscente si veda riconfermato. E sono circa 200 poi le schede contestate, sulle 8mila schede scrutinate.

Nella mattinata del 27 giugno, a fronte della necessità di verificare tutte le operazioni di spoglio, si è riunito l’ufficio elettorale centrale del Tribunale di Perugia, per valutare quanti spiragli ci fossero per la possibilità di procedere con il riconteggio delle schede. Richiesta avanzata proprio da Rossini, che esce dal municipio di Todi amaramente sconfitto riconsegnando le chiavi a Ruggiano. Quest’ultimo era già stato sindaco due legislature fa. Ma alla fine delle operazioni delle analisi dei verbali, non risultano particolari novità. Ultimo spiraglio per il PD di Todi, resta il ricorso al Tar: una decisione che spetta ancora a Rossini.

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Sull’amara sconfitta del Pd a Todi, le bocche restano ancora cucite. La stoccata invece arriva dalla Lega Nord, che ora siederà in consiglio comunale con due rappresentanti (Adriano Ruspolini e Antonella Marconi). “Todi non è più la roccaforte del Pd in Umbria, il ‘sistema Marini’ è ormai al tramonto”. E’ questo il commento del senatore Lega Nord e Segretario per l’Umbria, Stefano Candiani. “Todi – chiosa il senatore del carroccio – sarà di buon esempio alle altre comunità umbre ancora prigioniere del Pd; dalla città di Jacopone è partito quel percorso di rinnovamento che presto investirà tutta la regione”.

I socialisti – Occorre ripensare il quadro politico delle alleanze e costruire un nuovo centro sinistra che sia inclusivo e che rimetta la centro delle propria azione politica i reali bisogni delle persone, superando velleitarie ambizioni maggioritarie legate all’autosufficienza da parte del PD renziano, che alla prova dei fatti non riesce più ad essere attrattivo per gli elettori e abbandoni la politica dei due forni, che prevede larghe intese con il centro destra  a livello nazionale e accordi con le forze di centro sinistra a livello locale”.

E’ quanto emerso nel corso della Direzione Regionale del PSI umbro, riunitasi per la prima volta dopo il recente Congresso Regionale, che ha eletto Cesare Carini alla guida della Segreteria del PSI umbro.

I Socialisti umbri, partendo dall’analisi del voto, con una particolare attenzione per quanto avvenuto in Umbria e all’indomani della sconfitta nel ballottaggio di Todi della coalizione di centro sinistra, hanno messo in evidenza le difficoltà oggettive per le forze della coalizione nel conquistare o mantenere la guida delle amministrazioni locali. Nei prossimi giorni – concludono i socialisti – il segretario regionale Carini incontrerà il Segretario regionale del PD e chiederà che si affronti, senza pregiudiziali, il tema dei futuri rapporti fra gli alleati e si inizi a lavorare ad un serio e repentino rilancio dell’attività amministrativa, anche in vista delle prossime tornate elettorali, che altrimenti porteranno ad altri risultati negativi”.

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Aggiornamento 28 giugno ore 11.01