Luca Biribanti
“Tutte le decisioni verranno prese insieme a istituzioni e lavoratori” – così il ministro del Lavoro, Flavio Zanonato, si è presentato al vertice istituzionale di Terni sulla cessione di Ast a Thyssen. Prima di lui il sottosegretario Mise, Claudio De Vincenti, che ha sempre seguito da vicino la crisi delle acciaierie ternane, è rimasto molto generico: “Abbiamo chiesto a Thyssen e Outokumup di venire a Roma per illustrare il piano industriale – ha detto De Vincenti – prima di quel momento è impossibile esprimere un giudizio in merito alla vicenda”.
Nell'incontro con la governatrice dell'Umbria, Catiuscia Marini, il presidente della provincia, Feliciano Polli, il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, i rappresentanti dei sindacati, il ministro ha precisato una questione di fondamentale importanza: “Non ci interessano operazioni finanziarie, ma vogliamo un'operazione industriale”.
A molti sfugge il senso dell'operazione di Outokumpu, ma non ai più maliziosi, anche alla governatrice Marini: “Se l'Ast fosse rimasta a Outokumpu non avrebbe avuto molte prospettive. Mi rivolgo al premier Enrico Letta affinché convochi in Italia i vertici della multinazionale finlandese per spiegare il senso di questa operazione”.
Il più ottimista sicuramente è il sindaco, Leopoldo Di Girolamo, soddisfatto che il ministro Zanonato abbia visto di persona le acciaierie e ne abbia apprezzato il valore per l'economia locale e nazionale. “Vedo che le istituzioni si stanno impegnando con forza e determinazione – ha detto il sindaco – per noi è indispensabile una collaborazione del governo”.
In realtà, governo e istituzioni, sono stati quasi sempre 'esclusi' dalle decisioni che contano: tanti tavoli di trattativa, tavoli di emergenza, interventi dall'Europa, che non hanno mai dato la sensazione di poter in qualche modo entrare nelle stanze dei bottoni delle grandi multinazionali. Appena 2 giorni fa si titolava a tutta pagina della cessione di Ast ad Aperam; bene. A mezzanotte del giorno precedente (quando ormai i quotidiani erano stampati) Outokumpu ha emesso il comunicato nel quale dava notizie della cessione delle acciaierie a Thyssen. Solo questo basterebbe a capire molte cose.
Ancora più ottimista del sindaco è stato l'ad Ast, Marco Pucci che ha ribadito la competitività dell'azienda e illustrato le potenzialità di nuovi mercati, rimandando poi i giudizi “agli auguri di Natale”.
Tra i sindacati invece c'è tutt'altro che ottimismo. In una nota scritta a margine dell'incontro col ministro vengono posti 3 quesiti, che sono poi le 'domande delle domande':
“Quale è il progetto complessivo? quali sono i volumi di produzione che la nuova società prevede di fare e le quote di mercato che prevede di acquisire o detenere? come sarà fatta la mill-allocation o meglio, dove e di che tipo saranno le quote di produzione che verranno distribuite?”.
Ad ora nessuno è in grado di rispondere a queste domande.
Continua la nota: “Ogni vicenda relativa agli assetti proprietari e a eventuali modifiche della compagine imprenditoriale deve, dunque, svolgersi in considerazione del fatto che il sito ternano rappresenta una ricchezza e che eventuali operazioni devono essere funzionali ad un disegno di politica industriale più complessiva che mantenga l’integrità del sito e che guardi ad una politica di investimenti sull’innovazione, la ricerca e la sostenibilità ambientale.
Come Sindacato, stante il perdurare della preoccupante situazione in cui versa il sito di Terni, richiediamo l'immediata convocazione del Tavolo del confronto con il Governo ritenendo che in quella sede debbano emergere chiaramente, rispetto alla vendita, non solo i chi, i quando e i come, ma le chiare intenzioni degli acquirenti e dei cedenti e che, in quella sede debbano essere sottoscritte tutte le garanzie per il mantenimento occupazionale e dei volumi produttivi, salvaguardando l’integrità del Gruppo di Terni così come è oggi strutturato, il profilo industriale ed internazionale, assicurandone le prospettive. Al tempo stesso abbiamo informato il Ministro di aver chiesto un incontro diretto con il board di ThyssenKrupp”.
Più volte si è ironizzato sull'immagine della politica italiana che sbatte i pugni sul tavolo dei tedeschi, viene ancora più da sorridere pensando che possa accadere con tedeschi e finlandesi 'alleati'. In realtà la situazione è tutt'altro che ironica. Continua la nota dei sindacati: “Pur confermando il costante impegno nell’arco di tutta la vicenda relativa alla cessione di Ast, il Ministro ha tenuto a precisare di aver ricevuto l’informazione della vendita a ThyssenKrupp a cose fatte. In merito ai dubbi e alle richieste espresse dal sindacato, il Ministro ha dichiarato di condividerle, tanto da informare la delegazione di aver convocato a Roma sia la multinazionale cedente, Outokumpu, che quella acquirente, ThyssenKrupp. L’obiettivo è quello di capire che l’operazione, che sarà perfezionata presumibilmente nel primo trimestre del 2014, non sia una mera speculazione finanziaria, ma bensì abbia le caratteristiche di una operazione industriale tesa a salvaguardare le eccellenze del sito ternano che il Governo ritiene strategiche per il Sistema Italia”.
Il pericolo è proprio questo, che tutto si trasformi in un'operazione finanziaria, mettendo a rischio il futuro industriale di un settore strategico come quello della produzione di acciaio.
“Le Organizzazioni sindacali – si legge a margine della nota – se da una parte ritengono importante la visita del Ministro Zanonato in questo delicato momento per la storia delle Acciaierie, dall’altra valutano insoddisfacente questo primo incontro, stante pure le dichiarazioni di Heinrich Hiesinger che, come sottolineato pure dal sottosegretario Claudio De Vincenti, non aiutano a delineare, almeno nell’immediato, un quadro neanche lontanamente rassicurante per le sorti del sito ternano.
Per i prossimi giorni saranno organizzate delle iniziative per informare i lavoratori, tenendo accesi i riflettori sulla vicenda Ast”.
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(la foto è del Mise)