“La Thyssen Krupp ha abbandonato da tempo qualsiasi volontà di investire nel territorio. Mentre la Regione ha appena consentito un ulteriore allargamento della famigerata discarica siderurgica di voc. Valle, pur trattandosi di una bomba ecologica arcinota a livello nazionale per i suoi laghetti al cromoesavalente e altre specialità teutoniche”. Questo il presupposto con il quale il consigliere regionale del M5S, Andrea Liberati, ha inoltrato quella che lui stesso definisce una “cospicua documentazione” ai ministri dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e dell’Ambiente Sergio Costa, per avere un intervento del Governo sulle intenzioni della multinazionale tedesca di creare ‘un’area verde’ sopra cumuli di ‘scorie’.
L’intervento di Andrea Liberati arriva dopo l’annuncio dell’avvio dei lavori per i 40 ettari di terreno da trasformare in ‘parco verde’ a 3 anni di distanza dalle dichiarazioni di intenti della multinazionale tedesca. Secondo il programma di lavoro si è avviata la livellazione del terreno, sul quale verrà disposto un telo tecnico che dovrà ospitare il terriccio per la piantumazione della vegetazione.
“Un allargamento della discarica – sottolinea Liberati – che avviene ad appena un chilometro dalla Cascata delle Marmore, visitata ogni anno da circa mezzo milione di persone. Ma cosa può interessare di questo alla Thyssen?. Non è né moralmente, né politicamente accettabile che una multinazionale straniera, pur producendo danni di questo genere, riesca dunque a ottenere un’estensione delle autorizzazioni. Beffarde poi risuonano, come eco lontana, le promesse sul recupero delle scorie siderurgiche”.
Sul tavolo del Ministro Di Maio arriverà anche una missiva dalla Governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, che vuole vederci chiaro dopo il raggiungimento dell’accordo con Tata Steel per la nascita di un nuovo colosso dell’acciaio europeo che avrà certamente ripercussioni su Ast: “Il completamento del percorso di fusione Thyssen-Tata determina con tutta evidenza un nuovo scenario rispetto agli assetti europei nella produzione dell’acciaio e richiede una attenta considerazione e valutazione delle prospettive di Ast e del sito siderurgico di Terni anche alla luce dei contenuti dell’Accordo sottoscritto presso il Ministero dello Sviluppo Economico il 3 dicembre 2014 ed alle possibili implicazioni ed evoluzioni che si determineranno in termini di competitività e strategicità del sito stesso. In questa delicata fase – conclude la lettera della presidente Marini -, occorre dare seguito al piano di rilancio industriale, scongiurando qualsiasi ipotesi di ridimensionamento delle acciaierie di Terni, del loro ruolo strategico nazionale ed internazionale, nel settore della produzione degli acciai speciali a vantaggio di altre realtà produttive europee e mondiali”.