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Titoli Stato fuori da Isee, i benefici da assegno inclusione a bonus bollette

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Titoli Stato fuori da Isee, i benefici da assegno inclusione a bonus bollette

Mer, 15/01/2025 - 03:03

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(Adnkronos) - A partire dal 2025 sarà possibile escludere i titoli di Stato dall'Isee, fino a un massimo di 50.000 euro. Con la manovra di bilancio 2024 è stata introdotta la misura che consente di non calcolare, per determinare l'Indicatore della situazione economica equivalente, bot, ctz, btp, cct, buoni postali fruttiferi e libretti di risparmio postale, prevedendo una copertura di 44 milioni di euro. La norma però, per entrare in vigore, aveva bisogno di un dpcm attuativo, che è arrivato ieri mattina. L'Isee serve per valutare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.  

L'accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia. Grazie al decreto del presidente del Consiglio dei ministri diventa così operativa la possibilità per le famiglie italiane di escludere dal calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente. Il provvedimento, spiega Palazzo Chigi in una nota, fissa le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).  

Tra le principali novità, l’esclusione dalla determinazione dell’Isee, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. ''Il nuovo decreto, nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti, recepisce una lunga serie di novità intervenute nel tempo e che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali'', spiega palazzo Chigi.  

Inoltre, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente. 

Il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni Isee già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione Isee calcolata secondo le regole fissate dal nuovo dpcm che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. 

(Adnkronos) – A partire dal 2025 sarà possibile escludere i titoli di Stato dall’Isee, fino a un massimo di 50.000 euro. Con la manovra di bilancio 2024 è stata introdotta la misura che consente di non calcolare, per determinare l’Indicatore della situazione economica equivalente, bot, ctz, btp, cct, buoni postali fruttiferi e libretti di risparmio postale, prevedendo una copertura di 44 milioni di euro. La norma però, per entrare in vigore, aveva bisogno di un dpcm attuativo, che è arrivato ieri mattina. L’Isee serve per valutare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.  

L’accesso a queste prestazioni, infatti, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate (telefono fisso, luce, gas, ecc.) è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia. Grazie al decreto del presidente del Consiglio dei ministri diventa così operativa la possibilità per le famiglie italiane di escludere dal calcolo dell’Indicatore della situazione economica equivalente. Il provvedimento, spiega Palazzo Chigi in una nota, fissa le regole per la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee).  

Tra le principali novità, l’esclusione dalla determinazione dell’Isee, fino ad un massimo di 50.000 euro, del valore dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato, come i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale. ”Il nuovo decreto, nell’ottica di garantire una maggiore certezza del diritto a contribuenti ed enti, recepisce una lunga serie di novità intervenute nel tempo e che hanno modificato il testo del Regolamento che disciplina lo strumento utilizzato dalle famiglie italiane per accedere a misure sociali e di assistenza agevolate erogate dallo Stato e dagli enti locali”, spiega palazzo Chigi.  

Inoltre, per i nuclei familiari aventi tra i componenti persone con disabilità o non autosufficienti, sono esclusi dal computo del reddito di ciascun componente del nucleo familiare i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, comprese le carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche in ragione della condizione di disabilità. Viene, inoltre, attribuita una maggiorazione, pari a 0,5, al parametro della scala di equivalenza per ogni componente (del nucleo familiare) con disabilità media, grave o non autosufficiente. 

Il decreto prevede comunque una disciplina transitoria di validità delle attestazioni Isee già rilasciate e che resteranno valide ai fini dell’accesso alle prestazioni sociali agevolate fino alla naturale scadenza. Resta comunque la possibilità per le famiglie di richiedere una nuova attestazione Isee calcolata secondo le regole fissate dal nuovo dpcm che ora sarà inviato alla Corte dei conti per la registrazione e la sua successiva pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. 

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