Sette sindaci a difesa dell’ospedale e del mantenimento del punto nascita. Intervengono infatti con una nota congiunta gli amministratori comunali di Todi, Marsciano, Deruta, Massa Martana, Collazzone, San Venanzo e Monte Castello di Vibio.
“Continuano a rincorrersi voci sempre più insistenti – denunciano – relative alla imminente chiusura del punto nascita dell’ospedale di Pantalla, con la conseguente depauperazione del servizio per i cittadini nella Media Valle del Tevere. Il Punto nascita, così come gli altri servizi della sanità nell’Ospedale della Media Valle del Tevere, garantiscono la imprescindibile funzione di presidio del territorio, costituendo un sicuro punto di riferimento per i tanti utenti e residenti che accedono ai servizi”.
“In questo momento, in cui la sanità regionale è, di fatto, gestita da una serie di Commissari, – evidenziano i 7 sindaci – crediamo sia il caso di sospendere ogni decisione strategica, che riguardi i singoli professionisti della sanità o interi reparti.
La Giunta regionale, che sta operando in regime di ordinaria amministrazione, fino alle prossime elezioni, dovrà essere garante delle esigenze e della aspettative di tutti i territori, evitando che nel vuoto della politica si possano assumere decisioni che costituiscono un vero e proprio vulnus dei cittadini.
In tema di sanità, si toccano i bisogni più delicati e stringenti della popolazione ed ogni decisione assunta, senza che vi sia il giusto approfondimento, rischia di causare danni irreparabili”.
“Nel caso specifico del Punto Nascita, se dovesse essere confermata la chiusura di quello della Media Valle del Tevere, – dicono ancora i sindaci – si andrebbe a colpire una vera e propria eccellenza, che ha visto aumentare, negli ultimi anni, i propri numeri, in controtendenza con la realtà regionale e nazionale, che vede una contrazione delle nascite e dei servizi ad esse connessi. Ragionamento analogo, in ogni caso, va fatto per tutti gli altri reparti insistenti nella Media Valle del Tevere, che dovranno necessariamente ricevere le stesse garanzie e le stesse tutele delle altre zone della nostra Regione.
I nostri cittadini non possono essere considerati di “serie B” e, in tal senso, le nostre comunità, a partire dalle Amministrazioni, si batteranno, tutte insieme ed a prescindere dai colori politici e dalle appartenenze, a tutela dei nostri diritti. La tutela della salute pubblica e dei servizi ad essa connessi rappresentano un diritto costituzionalmente riconosciuto che consideriamo davvero imprescindibile”.