L’Ast vale tra i 500 e i 700 milioni di euro e la vendita del sito siderurgico di Terni da parte di Thyssen dovrebbe perfezionarsi entro a primavera 2022. È quanto si legge in un articolo dell’edizione online del Corriere della Sera a firma di Rita Querzè.
Come noto sono 4 i competitor che hanno formalizzato una manifestazione di interesse, la scadenza era il 28 luglio, per l’acquisizione di Ast; le italiane Marcegaglia e Arvedi (che hanno già fatto visita agli stabilimenti in presenza a luglio), la coreana Posco e la cinese Baosteel. Queste ultime due hanno preferito un ‘tour virtuale’ causa Covid.
Entro ottobre la manifestazione di interesse dovranno diventare offerte vincolanti e, una volta che Thyssen avrà scelto l’acquirente, presumibilmente entro Natale, bisognerà attendere il parere dell’Antitrust europeo.
Sempre secondo il Corriere le previsioni del bilancio Ast non sono positive. Se il bilancio 2020 si è chiuso con un rosso da 151 milioni, il bilancio 2021 che sarà presentato a ottobre dovrebbe essere in perdita, anche se, grazie a una congiuntura positiva, l’ultimo trimestre c’è stato il ritorno a un utile operativo grazie alla quotazione delle acciaio che sono salite del 40%.
I gruppi italiani di Marcegaglia e Arvedi sarebbero i favoriti sui competitor Posco e Baosteel, rispettivamente quinti produttori di acciaio al mondo e maggior gruppo che produce acciaio in Cina. Per entrambi i gruppi italiani l’acquisizione di Ast significherebbe completare un ciclo produttivo che li proietterebbe tra i maggiori competitor a livello internazionale.