Si respira aria di forte tensione all’interno della sala conferenze collocata nella sede della CGIL -Terni.
A presiedere sono i rappresentanti dei sindacati della sezione metalmeccanici e a rompere il silenzio è il segr. Regionale Fiom Cipolla: “Siamo qui oggi perché il piano industriale che ci è stato presentato dalla multinazionale è semplicemente inaccettabile. Non si basa su un progetto che possa portare alcuna prospettiva futura e i numeri con cui viene formulato non sono assolutamente veritieri. A detta loro, stiamo in una perdita quinquennale stimata intorno agli 800 milioni di euro mentre secondo i nostri calcoli stiamo sotto i 400 milioni, deficit dovuto tra l’altro in parte per ristrutturazioni passate”.
“Siamo convinti –prosegue Cipolla- che i seguenti dati sono stati utilizzati al fine di giustificare questo piano che si pone l’obiettivo si di far tornare AST in utile, punto che condividiamo, ma che scarica sui lavoratori tutti i costi e le responsabilità di una gestione che ha condotto in questi ultimi anni lo stabilimento ad una continua precarietà produttiva, con una conseguente difficoltà finanziaria”.
Il giudizio di Fim, Fiom, Uilm e Cgil, Cisl, Uil sul piano industriale presentato oggi al Ministero dello Sviluppo Economico da parte del Gruppo tedesco è nettamente negativo.
Questi i principali fattori di assoluta insoddisfazione:
“Lavorare con un forno – sottolinea Marcelli di CISL – è praticamente preannunciare la morte dell’acciaieria a Terni nel giro di pochi anni, portando così la città ad un vero e proprio dramma sociale”.
I sindacalisti sembrano tutti molto indispettiti anche dall’atteggiamento di insufficenza e indisponenza mostrata degli imprenditori tedeschi al momento della consegna del Piano Industriale, con il quale secondo i presenti la multinazionale presenta il suo vero volto.
Il board Thyssen avrebbe poi rifiutato qualunque confronto stigmatizzando che “la linea da seguire è stata delineata, se volete possiamo discuterne i dettagli.”
Fim, Fiom, Uilm e Cgil, Cisl, Uil hanno così deciso la mobilitazione dei lavoratori e uno sciopero di 8 ore per la giornata di domani – venerdì 18 Luglio – per convincere ThyssenKrupp a presentare un nuovo piano industriale basato su una realistica rappresentazione degli andamenti produttivi e finanziari e orientato alla difesa e valorizzazione dell’occupazione.
di Luca Battaglini / foto di Federica Pucino
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