AIAB Umbria, l’associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica, continua nella promozione della cultura della coltivazione biologica e nella sensibilizzazione delle condizioni dei lavoratori impiegati in campi e serre, troppo spesso vittime di caporalato e di violenze. Un’azione di divulgazione importante per contribuire a costruire una coscienza sociale sul tema e portare di conseguenza ad azioni di acquisto consapevole da parte degli utenti finali, spesso inconsapevoli o distratti sostenitori della criminalità legata allo sfruttamento del lavoro agricolo.
Con questa intenzione, l’associazione umbra promuove domani, 2 maggio, la proiezione del film “The Harvest” (Il raccolto) di Andrea Paco Mariani, che sarà presente alla proiezione presso il Nuovo Cinema Méliès di Via della Viola.
Il docu-film racconta la vita della comunità sikh dell’Agro Pontino vittima di caporalato e che denuncia l’uso di sostanze dopanti a cui sono costretti i lavoratori, impiegati come braccianti agricoli e obbligati a subire violenze e soprusi sul posto di lavoro da parte dei caporali.
Un’opera che descrive le condizioni di quotidiano sfruttamento del lavoro agricolo e in particolare della manodopera migrante, unendo il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi.
Ore 20.15
Degustazione di prodotti bio delle aziende socie Aiab e di vini naturali artigianali dell’Azienda Agricola vitivinicola Piccola Cantina Rossi – Azienda Agricola VitiVinicola Naturale Biologica
Ore 21.00
Proiezione del film “The Harvest”
Al termine si svolgerà un dibattito con il regista e il sociologo Marco Omizzolo sulle principali tematiche emerse durante la proiezione del documentario
Tutti i partecipanti riceveranno in omaggio una piantina di fragole dell’Azienda Agricola MicroCosmo
SINOSSI
Gurwinder viene dal Punjab, da anni lavora come bracciante delle serre dell’Agro Pontino. Da quando è arrivato in Italia, vive insieme al resto della comunità sikh in provincia di Latina. Anche Hardeep è indiana, ma parla con accento romano, e si impegna come mediatrice culturale. Lei, nata e cresciuta in Italia, cerca il riscatto dai ricordi di una famiglia emigrata in un’altra epoca, lui è costretto, contro le norme del suo stesso credo, ad assumere metanfetamine e sostanze dopanti per reggere i pesanti ritmi di lavoro e mandare i soldi in India.
Un docu-musical che, per la prima volta, unisce il linguaggio del documentario alle coreografie delle danze punjabi, raccontando l’umiliazione dei lavoratori sfruttati dai datori di lavoro e dai caporali. Due storie che si intrecciano nel corso di una giornata, dalle prime ore di luce in cui inizia il lavoro in campagna alla preghiera serale presso il tempio della comunità.
Un duro lavoro di semina, fatto giorno dopo giorno, il cui meritato raccolto, tra permessi di soggiorno da rinnovare e buste paga fasulle, sembra essere ancora lontano.
GLI AUTORI
Smk Videofactory è una casa di produzione indipendente nata nel 2009 a Bologna da un gruppo di mediattivisti. In questi anni ha prodotto principalmente documentari a sfondo sociale e lavori di inchiesta e denuncia.
Crede fermamente nei nuovi modelli di Produzione dal Basso e nel fatto che un modo diverso di fare audiovisivo sia possibile. Il primo progetto di crowdfunding risale al 2011 con il film “Tomorrow’s Land”. Da lì ha prodotto una sequenza ininterrotta di documentari con campagne di coproduzione popolare: “Kosovo vs Kosovo” (2012), “Una follia effimera” (2012), “Green Lies” (2014), “Vite al Centro” (2014), “Quale Petrolio?” (2016).
Sulla scia dell’esperienza di autodistribuzione popolare di Tomorrow’s Land, fonda nel 2013 OpenDDB (Distribuzioni dal Basso), il portale che sostiene la circolazione di opere audiovisive di registi emergenti e di case di produzione indipendenti in tutta Italia ed Europa.”