(Fra. Na.) – Giovedì 17 novembre, presso l'auditorium di Palazzo Gazzoli a Terni, si è tenuta un'assemblea pubblica circa la tematica, ogni anno più attuale e mai come oggi, della discussa tassa sulla bonifica Tevere-Nera. Si è parlato di come la nota riforma endoregionale possa essere un buon punto di partenza per risolvere la spinosa questione. Sono intervenuti Damiano Stufara, capogruppo regionale di Rifondazione Comunista, Leopoldo Di Girolamo, sindaco di Terni e presidente del Consiglio delle Autonomie Locali, Leo Venturi, a capo del Comitato contro la tassa Tevere-Nera e Gianluca Rossi, assessore regionale al Bilancio e alle Riforme).
Il dibattito è stato aperto da Stufara, in aperta polemica con l'opposizione regionale PdL che avrebbe più volte tentato in vano di rinviare la discussione della materia, mentre la Commissione Regionale avrebbe espresso all'unanimità la volontà di discutere del contributo di bonifica pagato dagli abitanti delle zone interessate.
La riforma endoregionale sarebbe lo strumento per far fronte a questo “contributo iniquo”. Il capogruppo regionale polemizza con i consorzi di bonifica: “esistono tuttora principi illogici per cui, se possedessi un immobile su territorio oggetto di bonifica da parte di un consorzio, dovrei versare i contributi anche qualora tale consorsio non stesse effettivamente operando”.
Il sindaco Di Girolamo ha ricordato il quadro istituzionale in cui si inserisce questo piano di riforma: “i consorzi di bonifica non sono più immuni da una legiferazione al riguardo da parte delle istituzioni locali”. Il sindaco, nonché presidente del CAL, attacca le politiche conservatrici di Perugia, ma ha lsciate aperte le porte ad ogni possibilità di dialogo con i comuni che intendano cambiare la situazione.
Leo Venturi ha ribadito l'importanza di “razionalizzare la burocrazia per garantire migliori servizi con costi più contenuti. La riforma endoregionale offrirebbe tutte queste prospettive”. Venturi ha ricordato poi che “secondo una delibera del CAL, l'intera Umbria è a rischio idrogeologico. Dunque sarebbe più equa una tassazione generale”.
Gianluca Rossi ha riservato l'attenzione sulla tutela dei dipendenti dei consorzi: “andrebbero sì presi provvedimenti per limitarne i poteri ma – dice l'assessore – senza colpire i loro lavoratori. Essi andrebbero ricollocati solo con procedura concorsuale. Riprendendo la polemica di Venturi verso le politiche nazionali, Rossi si augura infine una sensibilità favorevole alla questione regionale da parte del neo-governo Monti”.