Leo Venturi (*)
Il Consorzio di Bonifica sembra vivere fra le nuvole. Vuol far credere di essere ligio nel rispettare leggi e regolamenti per poi disattendere tutto ciò che in materia regola la loro attività, pronto a precisare che gli avvisi bonari non sono cartelle esattoriali ma, di fatto, tentano di spillare soldi anche a quei cittadini che in base al regolamento regionale per importi inferiori ai 17 euro effittivi di tassa non dovrebbero ricevere nulla. Camuffano le cartelle facendo sparire i costi fissi, 10,80 euro, al punto di essere gli unici in Italia a non specificarli e tutto ciò al fine di aggirare lo stesso regolamento. Richiamano a mo' di minaccia i ricorsi vinti, dimenticandosi di informare i cittadini che li hanno anche persi e anche nei giorni passati. Precisano puntualmente la mole di lavoro che svolgono, però poi si scoprono nuove assunzioni “d’impiegati”, assunzioni che in base alla legge regionale erano vietate, al punto che nessun cittadino si accorge della loro presenza nelle attività operative se non quando chiedono soldi. Ogni qualvolta nascono polemiche sui giornali per lo stato dei fossi, vedi il Serra, tempestivamente intervengono per sostenere che non sono di loro competenza. Basta con queste commedie, la Regione rispetti le leggi che ha approvato togliendo le competenze ai Consorzi, blocchi l’azione di riscossione, faccia rispettare i regolamenti che emana e proceda a commissariare un ente sempre più inutile. L’Umbria sta lottando per sopravvivere chiedendo ai cittadini enormi sacrifici e non è più concepibile che la Regione non si ponga il problema del loro definitivo smantellamento, scelta che sta in capo anche alle loro competenze.
* Referente dei comitati per l'abolizione della tassa Tevere-Nera