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TETTI FOTOVOLTAICI, APPRODA IN PARLAMENTO VICENDA ENERGESCO. TRAPPOLINO (PD) INTERROGA PRESTIGIACOMO PER PATROCINIO MINISTERIALE

Francesco de Augustinis

E' stata presentata in Parlamento una Interrogazione per chiedere conto al ministro dell'Ambiente Stefania Pretigiacomo del “patrocinio morale” concesso dal suo dicastero al convegno del luglio 2008, in cui l'Ener, la Onlus che insieme alla Srl Energesco ha dato origine alla vicenda dei gazebo fotovoltaici (leggi), ha presentato a livello nazionale il progetto “100 impianti in 100 comuni d'Italia”.

Nell'interrogazione, presentata dal parlamentare di Orvieto Carlo Emanuele Trappolino, primo firmatario insieme a Valter Verini, Giampiero Bocci e Marina Sereni, si chiede alla Prestigiacomo se “oltre al patrocinio morale del convegno promosso da ENER il 31 luglio 2008, abbia concesso un ulteriore patrocinio o sostegno di altra natura al progetto '100 impianti in 100 comuni d'Italia'” e se “abbia inteso incentivare, con contributi di qualsivoglia specie, il progetto in questione o le associazioni o società coinvolte”.

Inoltre l'interrogazione chiede al ministro per l'Ambiente di farsi carico delle eventuali responsabilità politiche, per aver dato fiducia a un progetto che – al momento – vede centinaia di cittadini in tutta Italia impegnati in finanziamenti per progetti mai realizzati, e le due società protagoniste di fatto non rintracciabili (le utenze telefoniche sono disattivate, le lettere vengono rispedite al mittente).

Chiediamo “se il Ministro, qualora risultasse in qualche misura partecipe, sia pure come patrocinante – scrive Trappolino – intenda assumere iniziative per contribuire alla soluzione delle criticità sopra evidenziate, in Umbria e pure in altre regioni d'Italia, che vedono coinvolti ignari cittadini convinti, in buona fede, di aderire ad un progetto che vedeva la partecipazione anche del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare”. Infine, i parlamentari chiedono come la Prestigiacomo, “qualora tale patrocinio risultasse mai concesso, intenda tutelarsi rispetto alla diffusione di notizie che in ogni caso hanno indotto enti locali e cittadini ad aderire con ampia fiducia a un progetto che, in alcune realtà, è risultato non conforme a quanto proposto”.

TAVOLO ASSOFIN – Nel frattempo la Federconsumatori Umbria, che sta seguendo la vicenda per decine di clienti Energesco in regione e non solo, ha reso noto che l'Assofin, associazione di categoria delle finanziarie in Italia, sia in procinto di convocare un tavolo con le finanziarie coinvolte entro la metà del mese, per trovare una soluzione ai tanti contratti pendenti e alle rate dei clienti, al momento in alcuni casi sospese provvisoriamente.

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Il testo integrale dell'interrogazione: Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04829, presentata da

CARLO EMANUELE TRAPPOLINO

lunedì 30 maggio 2011, seduta n.479

TRAPPOLINO, SERENI, VERINI e BOCCI. – Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

– Per sapere – premesso che:

in data 30 luglio 2008 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare concede il patrocinio morale per il convegno «100 impianti in 100 comuni d'Italia» in programma a Fiuggi per il giorno 31 luglio 2008, promosso dall'Associazione ENER (Ente nazionale energie rinnovabili), associazione non riconosciuta, senza fini di lucro, ai sensi degli articoli 36 e seguenti del codice civile;

il convegno sopra citato intendeva presentare il progetto «100 impianti fotovoltaici in 100 comuni d'Italia» promosso dalla stessa ENER. Una iniziativa che prevedeva la costruzione di 10.000 micro centrali elettriche da 3 chilowatt per un totale di 30 megawatt da realizzare in 18 mesi con un investimento pari a 200 milioni di euro;

l'associazione ENER individuava nella società Energesco srl – iscritta nel registro delle imprese di Roma e con un capitale sociale di euro 10.200 – il partner tecnico dell'iniziativa;

nel territorio della regione Umbria, ma anche in altre regioni italiane, molti enti locali hanno aderito al progetto di ENER persuasi della validità di proposta che, a detta dei promotori, aveva conseguito il patrocinio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. In ragione di ciò, gli enti locali sostenevano la diffusione di un «bando» pubblico con il quale si sarebbero determinate le graduatorie di cittadini richiedenti per l'ottenimento di un impianto fotovoltaico da 3 KWp (gazebo fotovoltaico);

il «bando» prevedeva la possibilità di accedere a un finanziamento per l'installazione di un impianto fotovoltaico su terreno del richiedente, con cessione alla Energesco del conto energia erogato dal Gse, a installazione ultimata. La Energesco avrebbe provveduto poi a rimborsare le rate mensili del finanziamento. Tale «partita di giro» venne giustificata col fatto che il finanziamento andava richiesto, per legge, dai singoli fruitori, che sarebbero stati sicuri, a detta dei rappresentanti dell'azienda, che il giorno stesso dell'addebito della rata ci sarebbe stato un accredito di pari importo da parte di Energesco;

i cittadini umbri interessati hanno quindi sottoscritto una proposta di finanziamento finalizzato all'acquisto dell'impianto fotovoltaico, indirizzata alla BBVA Finanzia spa di Bilbao, per un valore complessivo oltre 22.000 euro, da restituire in rate mensili di circa 350 euro per un importo finale, interessi compresi, di circa 28.000 euro. Il gazebo fotovoltaico avrebbe dovuto essere completato e messo in opera entro il 31 dicembre 2010;

in Umbria circa 400 cittadini (secondo una stima fornita da Federconsumatori e riferita in consiglio regionale), rassicurati dalla presenza degli enti pubblici patrocinanti l'iniziativa, una volta sottoscritta la proposta di finanziamento finalizzato all'acquisto del gazebo, non avrebbero né visto realizzato l'impianto né ottenuto il rimborso delle rate come pattuito e quindi sarebbero stati costretti a rimborsare l'importo totale, compreso di interessi, per un ammontare di circa 28.000 euro;

della vicenda umbra è stata interessata la magistratura, a seguito di istanze presentate da diversi cittadini e da organizzazioni di difesa dei consumatori. Alcuni di essi hanno chiesto al tribunale di Terni di annullare i contratti stipulati e un'ordinanza del tribunale ha sospeso il pagamento delle rate per 18 mesi. La questione è giunta anche in consiglio regionale dell'Umbria, mentre la stampa parla ormai apertamente di «truffa dei pannelli fotovoltaici»;

come, riferito dall'edizione online de Il Salvagente allo stato attuale si calcola che siano un migliaio i «truffati»: 400 in Umbria, 180 a Frosinone, altrettanti a Udine e a Ragusa e altri meno numerosi sul resto del territorio nazionale, che stanno pagando la loro scelta ecologica. In almeno 22 milioni di euro viene calcolato, infine e probabilmente per difetto, l'ammontare complessivo della truffa;

in diverse delibere di giunta municipale a sostegno dell'iniziativa proposta da ENER con il concorso tecnico di Energesco si fa esplicito riferimento al patrocinio del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, patrocinio che agli interroganti appare evidentemente non più riferito al convegno del 31 luglio 2008 ma al progetto di ENER «100 impianti in 100 comuni d'Italia» -:

se il Ministro, oltre al patrocinio morale del convegno promosso da ENER il 31 luglio 2008, abbia concesso un ulteriore patrocinio o sostegno di altra natura al progetto «100 impianti in 100 comuni d'Italia»;

se il Ministro abbia inteso incentivare, con contributi di qualsivoglia specie, il progetto in questione o le associazioni o società coinvolte;

se il Ministro, qualora risultasse in qualche misura partecipe, sia pure come patrocinante, intenda assumere iniziative per contribuire alla soluzione delle criticità sopra evidenziate, in Umbria e pure in altre regioni d'Italia, che vedono coinvolti ignari cittadini convinti, in buona fede, di aderire ad un progetto che vedeva la partecipazione anche del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;

come il Ministro, qualora tale patrocinio risultasse mai concesso, intenda tutelarsi rispetto alla diffusione di notizie che in ogni caso hanno indotto enti locali e cittadini ad aderire con ampia fiducia a un progetto che, in alcune realtà, è risultato non conforme a quanto proposto