Un lungo percorso quello che ha portato all’approvazione in Consiglio Regionale del Testo Unico in materia di Commercio e che porta, nella pratica, a sbloccare anche la pratica che dovrebbe veder sorgere Ikea a Perugia. Le nuove disposizioni all’interno del testo normativo, che oggi con il ‘sì’ a Palazzo Cesaroni diventa legge, fanno segnare un ‘punto a favore’ della grande distribuzione. 17 i voti favorevoli oggi in Consiglio (Pd, Ser, Rp, FI, FdI) e 4 i contrari (M5S, LN) al testo emendato dalla Seconda Commissione regionale, che era stata presieduta alcuni giorni fa dal consigliere del Pd Eros Brega.
Al centro del dibattito in Consiglio il superamento del limite massimo delle grandi superfici, che era invece fissato a 15mila mq per le strutture alimentari e 20mila per quelle miste. Limite che verrà comunque definito ed organizzato all’interno del regolamento attuativo, che verrà a sua volta posto all’attenzione e all’analisi della stessa Commissione consiliare e quindi dell’Aula. E’ proprio nel limite di estensione che si insinuava l’ostacolo per la nascita di un punto vendita Ikea a Perugia, la cui collocazione troverebbe posto nella zona dell’ipermercato di Collestrada, nell’intero territorio di Perugia. Prevista la conferenza di servizi per le strutture di maggiori dimensioni. Sul superamento dei limiti di superficie per l’insediamento di grandi centri commerciali sono stati inoltre respinti due emendamenti dei consiglieri della Lega Nord, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, che invece ne chiedevano il mantenimento.
L’iter
Il primo passo è stato quello della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che aveva a suo tempo segnalato la presenza di criticità per alcune disposizioni con il quadro normativo nazionale di riferimento, soprattutto riguardo i riferimenti al codice dei beni culturali. E’ stata a quel punto la Giunta regionale umbra ad adeguare il testo normativo, in primis con le modifiche a proposito delle modalità di indicazione dei prezzi, con particolare riguardo alle vendite promozionali. Lo stesso testo è poi approdato in Seconda Commissione, che ha messo insieme anche le istanze dei soggetti coinvolti, tra cui ANCI Umbria, l’Associazione di categoria Confcommercio Umbria e il Consiglio delle Autonomie Locali. La Commissione ha dunque sbloccato l’atto, votandolo a favore, e incassando anche un voto dall’opposizione (con il consigliere Claudio Ricci). Nel nuovo dispositivo compaiono, tra gli altri provvedimenti: la soppressione dell’osservatorio regionale del commercio; la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali senza limiti territoriali o altri vincoli (inclusi i limiti massimi dimensionali per le grandi strutture di vendita, che dunque si ripercuotono anche sulla nascita di un punto Ikea per il solo territorio di Perugia, senza la necessità di coinvolgere comuni limitrofi); la semplificazione delle procedure previste per la modifica del settore merceologico per esercizi di vicinato e medie strutture inferiore al metro quadro; la definizione del concetto di ‘fiera promozionale’, intesa come manifestazione destinata ad operatori del commercio su aree pubbliche per promuovere i centri storici; la ridefinizione della durata della sosta degli operatori del commercio in forma itinerante, portandola da 60 a 120 minuti con obbligo di spostarsi in altro luogo distante almeno 500 metri; la modifica del riparto di competenze tra Regione e Comuni per il rilascio dell’autorizzazione per lo svolgimento di fiere, mostre-mercato ed esposizioni; la realizzazione di un calendario unico regionale delle manifestazioni fieristiche. L’atto della Commissione aveva incassato anche il sì da parte del Consiglio delle autonomie. Dopo l’approvazione di oggi a Palazzo Cesaroni, il prossimo passo sarà ora quello della Giunta regionale, che dovrà varare nuove misure per l‘adeguamento urbanistico delle zone votate ad accogliere grandi superfici commerciali, Ikea inclusa.
Il voto
Prima del voto finale sull’atto, l’Aula ha approvato con 17 voti a favore (PD, SeR, FdI, FI, Ricci presidente) e 4 astensioni (LN e M5S) l’ordine del giorno proposto dalla maggioranza (PD e SeR) e illustrato dal primo firmatario, Giacomo Leonelli del PD. L’atto “alla luce della rilevanza degli aspetti legati alla disciplina dell’apertura di nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni” impegna la Giunta regionale ad approvare il regolamento previsto dai commi 5 e 6 del testo legislativo entro il 28 febbraio 2017 (anziché 31 dicembre come proposto nel disegno di legge di modifica). Si indicano come temi prioritari cui destinare “particolare attenzione” a: aspetti urbanistici, “compreso la limitazione del consumo del territorio”; ambientali, “con particolare riferimento alla mitigazione delle emissioni e dei rifiuti”; tutela del paesaggio e dei beni culturali. Leonelli ha spiegato poi che in un primo momento aveva avuto dei “dubbi” sul contenuto dell’articolo 18 che abrogava i limite massimo di volumi per i grandi centri commerciali, dubbi poi sciolti avendo poi verificato il vincolo posto dalle normative europea e nazionale e, soprattutto, dopo l’introduzione nel disegno di legge della Conferenza di servizi per l’autorizzazione alla costruzione di spazi commerciali di grande volumetria approvato dalla Seconda Commissione, “un modo questo” – a suo giudizio – “per contemperare le esigenze degli operatori e dei cittadini, andando a trovare un’occasione di confronto tra di esse”.
L’interrogazione
Sulla questione Ikea, il consigliere Claudio Ricci ha voluto fare chiarezza in Consiglio con un’interrogazione all’assessore Fabio Paparelli. Tema del contendere la “definitiva ubicazione del futuro stabilimento commerciale Ikea a Perugia”. Dopo la prima proposta per la zona di San Martino, in Campo sembra infatti emergere quella definitiva che vorrebbe l’ipermercato di della compagnia svedese a Ponte San Giovanni. Un indotto importante, quello di Ikea, non solo da un punto di vista economico, ma soprattutto occupazionale. L’assessore Fabio Paparelli ha risposto spiegando che “all’assessore al commercio della Regione Umbria non è pervenuto alcun documento o richiesta da parte del Comune di Perugia né di altri. L’autorizzazione di nuove grandi strutture nel settore merceologico ‘E’, non alimentare è subordinata ad autorizzazione del Suape (Sportello unico per le attività produttive ed edilizie) del Comune interessato. Riguardo agli aspetti occupazionali, non avendo alcuna documentazione del progetto, possiamo solamente stimarla rispetto a quello che è accaduto in altre città: 150-200 posti di lavoro. Dopo l’approvazione del testo unico sul commercio porteremo rapidamente in Commissione il relativo regolamento, così da poter affrontare il progetto con una visione completa su traffico, questioni di carattere ambientale, urbanistico e d’impatto sanitario”.
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