Via libera ai test sierologici per il Coronavirus nei laboratori di diagnostica privati dell’Umbria. Strutture che hanno sottoscritto un apposito protocollo con la Regione Umbria. E dove il test viene effettuato ad un prezzo calmierato.
Proprio ieri la Regione Umbria aveva annunciato le modalità attraverso le quali si possono effettuare privatamente i test sierologici. Che prevedono comunque la prescrizione del medico e la comunicazione dei risultati alle aziende sanitarie locali.
Su tutto il territorio regionale sono 20 i laboratori privati che, dall’inizio di aprile, tramite le loro rappresentanze, hanno proposto alla Regione Umbria di attivare un protocollo condiviso per mettere in rete le strutture diagnostiche ed incrementare lo screening e il monitoraggio del coronavirus, in vista della “Fase 2”. Una situazione che appunto ora si è concretizzata. Ma il test può essere effettuato anche in tutti gli altri laboratori di diagnostica privati dell’Umbria, non solo nei 20, rappresentati da Patrizia Pasciuti, Paolo Pelosi e Sandro Contenti.
Il Protocollo definito dalla Regione Umbria, e ratificato dal Cor (Centro Operativo Regionale), prevede una serie di prescrizioni e delinea l’attività delle strutture private per l’esecuzione dei test sierologici. L’esame è disponibile da oggi (6 maggio) ad un prezzo calmierato di 40 euro (test qualitativo).
L’esecuzione del test è rivolta esclusivamente ai cittadini “asintomatici”, cioè che non presentano sintomi relativi al Covid-19. Sarà indispensabile la prescrizione medica e la prenotazione, con triage telefonico, direttamente al laboratorio prescelto.
Per i pazienti minorenni, sarà necessario l’accompagnamento di chi ha la patria potestà, mentre per i pazienti con disabilità è indispensabile la presenza di un tutore. L’esecuzione dei test avverrà nel rispetto di protocolli di sicurezza e protezione, definiti dal laboratorio, atti ad evitare la diffusione del contagio.
Il test sierologico misura la risposta anticorpale che consegue al contatto con il virus SARS-Cov-2 . La comparsa degli anticorpi, in particolare immunoglobuline di classe IgM e classe IgG, è caratterizzata da un innalzamento, dopo qualche giorno dall’infezione, delle IgM, la cui concentrazione nel sangue si riduce poi abbastanza rapidamente. Segue, con un ritardo di qualche giorno dall’innalzamento delle prime, la comparsa delle IgG che persistono per un tempo più lungo.
Il test sierologico può allora rilevare lo stato anticorpale del soggetto al momento del prelievo. Può essere utilizzato come indagine complementare alla ricerca diretta dell’RNA virale nel distretto orofaringeo e delle vie respiratorie, in pazienti senza sintomi di malattia (asintomatici), soprattutto al fine di contribuire alla prevenzione della trasmissione del virus.
Tali accertamenti, come specificato dalle disposizioni regionali, non sono esaustivi. Un risultato negativo, ad esempio, non esclude la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce e il relativo rischio di contagio dell’individuo per il fisiologico ritardo della risposta anticorpale al virus (periodo finestra).
Una eventuale positività, in assenza di infezione in atto, al contrario, non costituisce una prova di immunità protettiva e non può fornire al soggetto nessuna “patente di immunità”.
I principali test sierologici attualmente disponibili sono di due tipi.
L’esito del test, sia positivo che negativo, verrà trasmesso, per fini epidemiologici, ai competenti Servizi Isp dell’Azienda Sanitaria Locale. E’ stata predisposta un’apposita Web APP per il trasferimento dei dati.
In caso di risultato “positivo” del test sierologico, il laboratorio deve immediatamente segnalare il caso positivo al Servizio di Igiene e sanità Pubblica competente per territorio per i provvedimenti del caso. Il soggetto sarà sottoposto ad ulteriori accertamenti con test molecolare (tampone), che rimane, ad oggi, il solo test diagnostico in grado di identificare i soggetti infetti e potenzialmente diffusori di infezione.
Al fine di garantire il monitoraggio sulle modalità di espletamento dei test e la valutazione dei risultati nella attuale fase epidemica, è prevista la costituzione di un Comitato regionale che comprenderà un rappresentante per i laboratori privati.
(modificato alle ore 14.30 del 7 maggio 2020)