"Tesserino digitale, l'Osservatorio a che serve? Basta snaturare caccia e pesca"

“Tesserino digitale, l’Osservatorio a che serve? Basta snaturare caccia e pesca”

Redazione

“Tesserino digitale, l’Osservatorio a che serve? Basta snaturare caccia e pesca”

Dom, 10/03/2024 - 11:59

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Cesare Loretoni (Libera Caccia) manda messaggi all'Assessorato regionale umbro

Sul tema della progressiva introduzione del tesserino venatorio digitale, particolarmente sentito e dibattuto dai cacciatori, riceviamo e pubblichiamo questa riflessione di Cesare Loretoni, rappresentante umbro della Libera Caccia, referente per il tiro a volo.

“Si vuole snaturare il concetto di caccia e cacciatori e di tutti i valori annessi all’attività venatoria che fonda le proprie radici nella tradizione e cultura dal primo giorno dell’esistenza del genere umano.

Il tentativo d’introdurre a breve il tesserino elettronico (come si evince dalle parole dell’assessore Morroni sulla ”progressiva introduzione del tesserino digitale”) è la sola certificazione del fallimento dell’Osservatorio regionale che, dietro la corresponsione di lauti compensi, dovrebbe monitorare, osservare e relazionare i flussi della fauna nei territori di competenza.

Basta! Il mondo venatorio si è stancato di questi laboratori sui cacciatori, una delle poche, se non l’unica, categoria composta da persone per bene. Perché fino a prova contraria il cacciatore è letteralmente ‘pulito’ e può vantare una fedina penale immacolata, condizione necessaria per avere il porto d’armi.

Capiamo che questo stato di purezza può dar fastidio a chi si professa ‘salvatore dell’ ambiente’. A chi, nel manifestare la propria ‘bontà’ nei confronti dell’ambiente e degli animali, a volte, si dimentica di rispettare i propri simili.

In quasi 5 anni abbiamo vissuto troppe ‘prove tecniche regionali’ che hanno portato a un livello bassissimo il mondo ittico-venatorio, sfiduciando e allontanando moltissimi cacciatori e pescatori da esso! La caccia e la pesca sono le uniche attività che oggi possono salvare il mondo dalla ‘influenza informatica di massa’, perché esprimono il vero concetto di natura, passando dalla catena alimentare allo stato imprescindibile di onnivoro a cui l’uomo appartiene dal primo giorno di vita che qualcuno vuole nascondere come se fosse un peccato mortale.

Non sono contro la tecnologia, ma essa deve essere un supporto e deve essere utilizzata dai tecnici e non dai cacciatori o pescatori.

Auspico che in questo ultimo periodo politico (fra poco entreremo nel semestre della campagna elettorale) l’Assessorato di competenza possa finalmente ascoltare il mondo ittico-venatorio che ha bisogno di una vera visione ‘naturale’ per gestire la caccia e la pesca”.

Loretoni Cesare

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