La governatrice umbra Donatella Tesei ha incontrato in video conferenza i sindaci della Media Valle del Tevere sul tema della riconversione dell’ospedale di Pantalla, attualmente centro Covid. Collegati, insieme alla presidente ed ai sindaci del comprensorio, il dirigente della sanità regionale Claudio Dario e il consigliere regionale Francesca Peppucci.
Nessuna decisione al momento, ma si deciderà a metà giugno. Quando i sindaci e la Tesei torneranno a rivedersi. Per quella data si confida di avere dati più certi in relazione agli scenari che saranno emersi dopo la fine del periodo di lock down e potranno essere assunte decisioni più consapevoli.
Tesei e Dario hanno assicurato ancora una volta che non c’è alcun disegno per smantellare o riconvertire l’ospedale della Media Valle del Tevere ad altri servizi (vedi la voce di un centro geriatrico). Tuttavia dalla Regione è stato ribadito come lo stato di emergenza dichiarato dal Governo sia fino al 31 luglio. E per quella data ovviamente non è scontato che l’emergenza sanitaria sia terminata. Per questo, non è ancora possibile definire una data certa entro la quale l’ospedale di Pantalla potrà tornare ad offrire i normali servizi sanitari alla comunità locale.
Tanto più in questa Fase 2, con l’aumento dei rischi di possibili contagi. E con gli allentamenti dei divieti per famiglie e attività economiche che saranno più o meno accentuati a seconda dei parametri di ciascuna regione. Tra questi, anche l’occupazione dei posti letto destinati agli infettati di Coronavirus e la capacità di monitoraggio da un lato e di fornire efficaci terapie dall’altro.
Anche la Regione, che pure al momento ha l’indice di contagio più basso d’Italia, tema la possibilità di nuovi picchi di contagio. Da qui anche la giustificazione, ad esempio, della volontà di proseguire sull’ospedale da campo, che non sarà comunque pronto prima dell’estate.
Il piano nazionale prevede la disponibilità di un Centro Civid dedicato ogni milione di abitanti. L’Umbria conta meno abitanti, ma visti anche i buoni risultati sinora raggiunti vuole mantenere la propria autonomia, senza essere costretta al pericoloso “abbraccio” con regioni limitrofe dove i numeri sono ben peggiori.
Il problema è l’approccio con il quale garantire la disponibilità dei centri Covid sul territorio. Prevedendo la coesistenza dei pazienti Covid e dei malati tradizionali nella stessa struttura, pur ambienti e percorsi differenziati. Oppure, una volta che il numero dei contagiati da ospedalizzare scende sensibilmente, destinare a loro essenzialmente una struttura dedicata.
Quest’ultimo approccio, che per l’elevato numero di contagiati nessuna Regione di fatto ha potuto seguire, dovendo ricorrere alla sanità “mista”, è quello ritenuto più sicuro.
L’ospedale di Pantalla ha la fortuna – sfortuna (a seconda dei punti di vista) di essere un ospedale nuovo, dove quindi è possibile razionalizzare gli spazi in modo funzionale. Spazi che al momento sono stati temporaneamente tutti dedicati alla cura dei pazienti Covid.
In questa fase ancora incerta la Regione non intende smobilitare tutto il lavoro fatto per trasformare Pantalla in un esclusivo Centro Covid. Perché anche il parziale ritorno ad alcune funzioni sanitarie tradizionali richiederebbe comunque la revisione dei percorsi fatti in queste settimane.
Insomma, se da un lato c’è la volontà politica della Regione di mantenere l’ospedale di Pantalla una volta terminata l’emergenza, i tempi perché questo avvenga sono incerti. E non proprio brevi, a seconda delle ipotesi e di quanto effettivamente avverrà. Addirittura, un’eventuale nuova ondata del virus nel prossimo autunno, secondo diversi esperti potrebbe spostare la fine dell’emergenza alla prossima primavera, quando potrebbe essere pronto un vaccino già testato sull’uomo.
Si tratta di scenari, tuttavia. Perché la Regione, cautamente, non si è sbilanciata in nessun modo circa i possibili tempi del ritorno alla normalità, anche per l’ospedale di Pantalla. Perché le sorti del nosocomio della Media Valle del Tevere, ormai è evidente, sono legate all’andamento della pandemia umbra. L’ospedale di Pantalla, da quando è diventato centro Covid, non è più solo una questione dei residenti della Media Valle del Tevere.
Lo sanno bene anche i sindaci. Che da un lato, anche sulla spinta delle legittime pressioni delle proprie comunità, chiedono di non protrarre troppo a lungo questa situazione. Ma dall’altro sono appunto consapevoli che ora, con l’Umbria appena entrata nella Fase 2, è impossibile indicare una data per il ritorno alla normalità.
E allora hanno chiesto e ottenuto che ci siano incontri periodici con la presidente Tesei per monitorare l’evoluzione dell’emergenza e studiare la strategia più adeguata per far sì che l’ospedale torni al più presto alla destinazione originaria.
Ma per i sindaci, l’incontro importante sarà quello di metà giugno, quando si dovrà prendere una decisione sull’ospedale di Pantalla. Perché in modo unitario, i Comuni della Media Valle del Tevere, in ogni caso, ribadiscono la necessità che la struttura ospedaliera di Pantalla “non possa rimanere destinata a COVID-19 a tempo indeterminato“. Ribadendo la necessità che la Regione, nel caso in cui dovessero permanere i motivi di emergenza, individui un’altra struttura da destinare permanentemente a presidio Covid per l’Umbria.
Se a metà giugno ci saranno ancora contagi, come ipotizzato dalla Regione nello scenario peggiore, dunque, occorre trovare una struttura Covid alternativa all’ospedale di Pantalla. Che potrà restare centro Covid solo per la stretta emergenza e non per quella potenziale.
“Come Lega – commenta il consigliere Peppucci – ci siamo da sempre battuti per tutelare il presidio di Pantalla, in quanto consapevoli del ruolo di centralità che ricopre non solo per la sanità territoriale ma anche per
quella di tutta l’Umbria. In linea con le nostre posizioni – conclude –
non appena rientrerà la pandemia da Covid-19, lavoreremo per garantire la
normale ripresa delle attività all’interno dell’Ospedale di
Pantalla“.