Dopo polemiche, promesse, allarmi e manifestazioni, finalmente la Regione Umbria mette nero su bianco il progetto del terzo polo ospedaliero e con esso il futuro degli ospedali di Foligno e Spoleto (oltre che di quelli “minori” di Trevi, Norcia e Cascia). Chiarendo quali servizi saranno garantiti al San Giovanni Battista e quali al San Matteo degli Infermi. E decretando l’addio (e non è purtroppo una sorpresa) del glorioso punto nascita di Spoleto, per lunghi anni fiore all’occhiello della sanità regionale. Anche se la città del festival vedrà valorizzata maggiormente la chirurgia robotica.
Dopo gli incontri avvenuti giovedì con le amministrazioni comunali interessate e con alcuni esponenti di centrodestra della città ducale, venerdì mattina il progetto per il terzo polo sanitario dell’Umbria è stato illustrato durante una conferenza stampa. Con l’ausilio anche di slide dettagliate (scaricabili qui)
Presenti la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, l’Assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, il Direttore regionale alla Sanità, Massimo D’Angelo, e il Direttore della Asl n 2, Massimo De Fino.
Tra gli uditori, oltre alla stampa, il sindaco di Spoleto Andrea Sisti, i parlamentari Franco Zaffini e Virginio Caparvi, i consiglieri regionali Eleonora Pace e Stefano Pastorelli ed i consiglieri comunali spoletini di minoranza Sergio Grifoni, Alessandro Cretoni e Paolo Imbriani.
Nelle immagini di seguito i servizi previsti negli ospedali del terzo polo.
L’assessore Coletto ha evidenziato che “il Terzo Polo poggia su due gambe, Foligno e Spoleto, che avranno ognuno una specificità, con Foligno concentrato sull’emergenza e Spoleto sulla programmazione e con la presenza in entrambi dei Pronto soccorso”. Il tutto, come ha spiegato il direttore Massimo D’Angelo, per garantire la tutela della salute dei cittadini.
Nella nuova ottica quindi, ogni sede dovrà erogare prestazioni definite sulla scorta del modello organizzativo e specifiche per ogni presidio, evitando duplicazioni incongrue ed improduttive e non efficienti ed efficaci in termini assistenziali, nonché garantire risposte assistenziali congrue con il bisogno espresso e con il conseguente impegno assistenziale in termini di complessità e di urgenza, con prestazioni di qualità valutabili sulla base dei dati di esito e di professionalizzazione. Tutto ciò per favorire un approccio ed un percorso di cura omogeneo non condizionato dalla sede di accesso, con un miglioramento della presa in carico delle necessità di cura e favorendo una maggiore attrattività dei professionisti a cui dovrà essere garantita anche una crescita professionale.
Nell’architettura del Terzo Polo l’ospedale di Foligno resterà un presidio per acuti sede di DEA di I livello, così come Spoleto, Norcia, ospedale con 20 posti letto, Trevi, ospedale riabilitativo con disciplina di neuroriabilitazione e di recupero e riabilitazione funzionale, Cascia ospedale riabilitativo con disciplina di recupero e riabilitazione funzionale.
L’iter amministrativo per la realizzazione del Terzo polo ospedaliero prevede, dopo la deliberazione di recepimento del documento programmatorio, l’invio al Ministero della Salute per l’approvazione del documento e, in caso di positività, dovranno essere definiti i posti letto per disciplina negli ospedali, quantificati gli investimenti e le risorse. In contemporanea accanto al cronoprogramma di attuazione, dovrà essere nominata una commissione tecnica per il monitoraggio di realizzazione.
(articolo in aggiornamento)