Come la neve a primavera, l’entusiasmo all’80% del Primo Cittadino di Spoleto sulla realizzazione del Terzo Polo ospedaliero, che da tempo è in discussione dopo la redazione del nuovo Piano Sanitario Regionale, si scioglie al primo timido calore e, per la verità, anche accompagnata da un leggero odor di bruciato.
Andrea Sisti, nel consiglio comunale fiume (8 ore di lavori terminati ben oltre le 23.00) di giovedì 6 aprile, rimette tutto in discussione con una sorta di auto-mozione affermando che la base di alcune scelte, legate a numeri che provengono dai dettami del famigerato DM70 di renziana memoria (per semplificare, la parte relativa al calcolo dei bacini di utenza in rapporto agli ospedali) e che portano dritti dritti al Terzo Polo ospedaliero regionale, sono tutti da rivedere e che pertanto occorre votare convinti la mozione sindacale (del sindaco) per una guerra santa contro i dettami del decreto vituperato.
Difronte alla novità manovriera del sindaco si scatenano in consiglio tutta una serie di considerazioni che vengono ricomprese sotto le definizioni di “manovra ad U”, “Dietrofront”, “retromarcia”, “folgorazione sulla via di damasco” etc. Il tutto per rimarcare che le obiezioni ad una situazione tutt’altro che chiara erano già state fatte dalla minoranza -inclusa una certa maggioranza silenziosa-e che arrivare ora a ridefinire tutto un progetto che sembrava ormai avviato a serena conclusione è qualcosa che lascia stupefatti e costringe i consiglieri presenti a molti distinguo e a spericolate semantiche politiche.
Nello stesso contesto del Consiglio Comunale del 6 aprile, si riesce finalmente a discutere una famosa mozione sulle politiche sanitarie regionali dei consiglieri Paolo Piccioni e Giancarlo Cintioli (Insieme per Spoleto), poi fatta propria e modificata dalla 4^ Commissione, che – come “la figlia della Sora Camilla” – non era mai stata presa in considerazione e sempre rimandata dalla maggioranza, quasi per punto preso, considerato che il mandato operativo per discutere di sanità era stato dato al Sindaco “one man show”, o Me myself and I (come la hit dei De La Soul) o il ghe pensi mi alla milanese. Ma soprattutto rinviata perchè la mozione era decisamente contraria alla spoliazione dell’ospedale spoletino e alla creazione del Terzo Polo e impegnava il sindaco alla lotta dura senza paura.
Quando poi Andrea Sisti-Me myself and I, dopo il celebre Consiglio Comunale aperto sul tema sanità dello scorso 12 gennaio, si disse in premessa soddisfatto all’80% dalle risultanze del lavoro regionale per arrivare alla soluzione del Terzo Polo, forte della presenza dei sindaci dei territori interessati (Valnerina + altri) che annuivano a più non posso al progetto “polare” della Regione, molta parte della politica spoletina e dei tradizionali e grandi centri di potere hanno cominciato a vibrare e ad agitarsi per il S. Matteo degli Infermi che stava per diventare altro da “sé”. Celebre la presa di posizione, da Food Blogger di razza, di Dario Pompili, Presidente della Fondazione CaRiSpo e che definì il Terzo Polo, in quel 12 gennaio famoso, “Una polpetta avvelenata servita agli spoletini…”.
Ma dal 6 aprile nulla è più come prima e cresce forte in Consiglio Comunale un sentimento nuevo- come quello del compianto M° Battiato- che fa perdere tutti in un incantesimo e porta alla votazione a maggioranza sia della mozione auto-sistica che quella unitaria della 4^ Commissione + Insieme per Spoleto. Gli affezionati dello streaming purtroppo non potranno più godere dei siparietti del Consigliere Piccioni e delle incavolature solenni di Cintioli, ogniqualvolta i due chiedevano l’inversione dell’Ordine del Giorno per discutere il loro documento come primo della lista mentre una maggioranza cinica e bara, come il destino, gli negava il magico scivolamento in avanti. Tutto superato, come il “desiderio del possesso che fu pre-alessandrino”.
Ricapitolando, da oggi, se proprio non lo sapete, siamo incazzati neri perché l’Ospedale ce lo hanno quasi del tutto chiuso e perché non si vede aria di mettersi a tavolino seriamente per discutere di chi prende cosa e come nel Terzo Polo e il tutto a causa dei parametri del DM70. Inoltre ci avevano almeno promesso un cardiologo h24.
Detto fatto! E’ stato convocato in tutta fretta uno specialista in pensione! Ed è stato un miracolo che, con l’attuale lucidità dei dirigenti Asl, non ce ne sia arrivato uno di quelli con le fibrillazioni, le gambe gonfie, che la notte smonta la dentiera e la mette nel bicchiere.
A questo punto “vogliamo essere Dea di 1°Livello a prescindere e senza infingimenti – lo proclama Andrea “il Crociato” Sisti – e la mozione è la base per un riesame del Terzo Polo e per dire alla Regione che occorre una modifica dei parametri del DM70″, perchè appunto non tiene conto delle dimensioni delle aree che vuole governare. Un conto è Bologna e un conto e Pincano, che se ci fa la neve, sono dolori ad arrivare per motivi sanitari a Spoleto. E non accenniamo poi alla chiusura del punto nascite altrimenti ci svengono i lettori.
Per sostenere questa guerra abbiamo i gonfaloni comunali da issare in testa alla protesta e ben due mozioni che impegnano il sindaco a fare… Ecco insomma dopo tanto casino popolare, proteste varie, un Consiglio Comunale aperto e uno di 8 ore di martirio col cilicio, con storpiature della parola Nosocomio (che diventa imponderabilmente “Mosocomio”) e uso feticista della locuzione “mettere a terra” al posto di realizzare, ci ritroviamo punto a capo.
Delega al Primo cittadino per andare-questa volta- contro il DM70 e il Terzo Polo.
Nella speranza che a Insieme per Spoleto non venga in mente di proporre una mozione novella a favore del Terzo Polo, magari poi fatta propria dalla 4^ Commissione.
Ora, se tutto questo non è bipolare (nel senso psichiatrico della cosa), non rimane che osservare dove si nascondono i pinguini o gli orsi polari per capire da che parte dell’orbe terraqueo siamo finiti.