Terremoto

Terremoto, Umbria Jazz ad Assisi | Tre giorni di musica, solidarietà e degustazioni

L’impegno corale di Umbria Jazz per il terremoto: è la nuova sfida della musica, che la Fondazione perugina, con il suo parterre di musicisti ha raccolto dopo il sisma del 24 agosto, che ha colpito 4 regioni, tra cui anche l’Umbria con la sua Valnerina, e distrutto città come Amatrice, Pescara del Tronto, Accumoli.

Ecco che l’appello di Umbria Jazz alla musica italiana per una “concreta testimonianza di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal terremoto del centro Italia” si è trasformata in una tre giorni di musica e degustazioni ad Assisi, dal 30 settembre al 2 di ottobre, intitolata “Musica e (è) solidarietà”. I musicisti, infatti, che da anni frequentano i palcoscenici del festival e che vi hanno lasciato tanti ricordi bellissimi, sia per loro che per il pubblico, hanno quindi risposto con entusiasmo. Telefonate e mail per esprimere vicinanza sono arrivate anche dagli Stati Uniti e perfino dal Blue Note di Tokyo, il locale dove tra un mese Umbria Jazz presenterà il quartetto di Fabrizio Bosso nell’ambito delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone.

Eravamo a mollo a Ischia, quando è avvenuto il terremoto“, ha detto il patron di Umbria Jazz, Carlo Pagnotta, durante la conferenza stampa di questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo Donini a Perugia, durante la quale è stato presentato l’evento.”Dopo pochi giorni saremmo partiti per la Cina, ma siamo stati comunque in grado di mettere in piedi il cartellone e di organizzare l’evento. Ancora questa notte sono arrivate delle email con le quali in diversi musicisti chiedono di poter suonare ad Assisi. Questo per specificare come la macchina della musica si sia mossa compatta. Mancano gli artisti perugini, ma questo solo perché il cartellone è stato composto nel giro di poco tempo. Continuano a dirci, ‘se c’è un buco, noi suoniamo’”, ha concluso Pagnotta.

Presenti in conferenza anche Stefano Mazzoni, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, l’assessore regionale Fernanda Cecchini, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, il vicesindaco di Perugia, Urbano Barelli, Marco Molendini e il musicista Paolo Fresu. Quest’ultima ha portato a Perugia, e in Umbria, il saluto di tutta la comunità jazz italiana, impegnata anche nella maratona musicale di solidarietà per il terremoto de L’Aquila. Marini, dal canto suo, ha voluto mettere l’accento sull’impatto economico e sul turismo che il terremoto ha purtroppo avuto anche in Umbria.

All’inizio, per raccogliere fondi da devolvere alle popolazioni vittime del terremoto, si pensava ad una serata di musica ma appena la voce si è sparsa hanno chiamato in tanti per partecipare e dare una mano. Le serate sono così diventate due, poi addirittura tre. Alla fine, è un vero e proprio festival quello che si è riusciti ad organizzare assieme a Regione e Comune di Assisi, anzi un evento più complesso che prevede, oltre alla musica, anche un momento di aggregazione e socialità con i prodotti gastronomici tipici del territorio. La cena, per circa 1000 persone, e l’accoglienza nelle strutture ricettive per i turisti, è affidata a Federalberghi.

Nel cartellone dell’evento di Umbria Jazz compaiono i nomi di: Paolo Fresu e Rita Marcotulli, con special guest Stefano di Battista; Stefano Bolloni, che riproporrà il suo “Napoli trip”, già presentato quest’estate a Perugia durante l’edizione estiva del festival al Santa Giuliana; Enrico Rava e la collaborazione con il chitarrista Francesco Diodati; l’occasionale apparizione di Gino Paoli, che pur non è nuovo al mondo del jazz, avendolo frequentato spesso negli ultimi anni, al fianco di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello; Renzo Arbore e la sua “Hot & Swing Night”, per uno spettacolo in grado di tener la mano a tutti i musicisti, nel grande cerchio del jazz. E ancora: la spettacolarità del genere musicale jazzista con la Botta band, e i Funk Off divenuti ormai una sorta di sigla di Umbria Jazz.

I musicisti si esibiranno senza alcun compenso, il teatro Lyrick di Assisi è stato messo a disposizione gratuitamente dal Comune, ed ogni sforzo è stato compiuto per fare in modo che il costo organizzativo degli eventi fosse ridotto al minimo e che comunque venisse coperto dal contributo degli sponsor privati. L’obiettivo che si spera di realizzare è versare tutto l’incasso derivante dalla vendita dei biglietti alla Protezione civile nazionale.

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