“Sono passati 9 mesi dalla prima scossa di terremoto dell’agosto 2016 e ancora oggi si contano gli sfollati, gran parte delle macerie non sono state rimosse e anche la viabilità resta un’utopia”. A sottolineare che “la rinascita della Valnerina frenata dalla politica inconcludente del Pd” sono i consiglieri regionali di Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, che annunciano un’interrogazione urgente sul tema dopo aver effettuato un sopralluogo sulle strade e nelle gallerie. Una visita, quella dei due esponenti della Lega, che segue di pochi giorni al “tour” fatto dal deputato umbro Filippo Gallinella accompagnato dai vigili del fuoco.
“Sulla delicata questione del terremoto – spiegano Fiorini e Mancini – tante chiacchiere e pochi i fatti”. Nel mirino dei due consiglieri regionali ci sono anche le scelte fatte dal Governo di “servilismo” all’Europa in merito al post terremoto ed alla ricostruzione.
“Gli umbri hanno bisogno di progetti seri e concreti – dicono – e soprattutto di un presidente di Regione con un concreto peso politico, ma stando ai risultati fin qui raggiunti, non crediamo che la Marini possa degnamente rappresentarci ancor di più dopo che, il suo stesso partito, le ha affiancato un ‘tutore’ come Vasco Errani, commissario del tutto inconcludente. Non è un bieco attacco politico il nostro, sono i fatti a darci ragione e dopo l’ennesimo sopralluogo nelle zone terremotate da parte di alcuni militanti della Lega Nord, che ringraziamo per il supporto, abbiamo riscontrato che la situazione in tema di viabilità è pressoché immutata. Alcune delle principali arterie, così come parte della sentieristica, sono ancora inagibili: tratti di strada sono caratterizzati da cedimenti e sono invasi da detriti, ci sono ritardi sia nel ripristino della viabilità che conduce a Visso e verso Castelluccio, sia nella messa in sicurezza della galleria di Forca Canapine, ad oggi ancora chiusa al traffico. Sul ‘viadotto norcino’ è necessario un intervento per limitare al massimo il rischio di frane e cedimenti. Non comprendiamo – proseguono – le scelte del Governo in tema di bandi europei per la ricostruzione delle strade: un meccanismo non funzionale, che scavalca le imprese locali e non consente la creazione di un indotto in grado di dare respiro a livello economico alle realtà presenti sul territorio. Le stesse realtà, a quanto ci risulta, che non sono state coinvolte nelle operazioni di recupero e riutilizzo dei materiali franati. Per tornare alla normalità – concludono Mancini e Fiorini – oltre a restituire un tetto alle famiglie della Valnerina, bisogna consentire ai commercianti e agli operatori turistici di riappropriarsi del proprio lavoro e ai visitatori di poter accedere a queste zone in piena comodità” .