Sono una cinquantina le persone sfollate a seguito della scossa di terremoto di ieri notte di 4.1 gradi di magnitudo con epicentro nella zona nord di Spoleto. Il Palatenda, che era stato allestito per ospitare gli sfollati, alla fine è stato chiuso intorno alle 20 di ieri sera dopo che appena 13 persone avevano manifestato la volontà di poterci dormire. E così la notte appena passata una quarantina di persone ha dormito presso parenti, mentre una decina è stata ospitata dal Comune in strutture alberghiere. I nuovi sfollati si aggiungono alle persone già fuori casa dopo i terremoti di agosto e di ottobre, circa 400, solo una parte dei quali ospitati in albergo.
Da stamani, sotto il coordinamento del Centro Operativo Comunale (COC) della Protezione Civile di Spoleto, sono operative due squadre AEDES. Una con il compito di ultimare le verifiche ad Azzano, l’altra si occupa della frazione di San Giacomo. Qui preoccupa soprattutto la situazione del castello: la parte non ristrutturata ha subìto seri danni e si sta cercando di capire se la parte ristrutturata – che non ha avuto invece danni diretti – possa avere problemi in virtù di un rischio esterno. Nelle prossime ore si dovrebbe conoscere la decisione in merito delle autorità. Non si esclude che l’intero castello possa essere chiuso.
Nel territorio comunale operano inoltre, oltre alle due squadre formate da tecnici abilitati Aedes (Agibilità e danno nell’emergenza sismica), quattro squadre per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l’Agibilità Sintetica post terremoto) che si concentreranno nelle aree più vicine all’epicentro tra le quali Palazzaccio, dove alcune situazioni hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.