L'assessore Raffello Di Benedetto (Pd) ha presentato le sue dimissioni all'ufficio protocollo del comune di Gubbio: confermate dunque le voci che da ieri sera si rincorrevano, tra fonti ancora non ufficiali che parlerebbero di un litigio tra il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici, già dirigente presso la Provincia di Perugia, finito con Di Benedetto che esce dall'ufficio del sindaco sbattendo la porta e la consegna delle sue dimissioni presso l'ufficio protocollo di Palazzo Pretorio.
“Caro sindaco, la mancanza da parte tua di una lucida idea del compito amministrativo che la città di Gubbio ti ha affidato, di come perseguire i risultati in una evidente situazione disastrosa come quella che ci si è prospettata, come evidente ormai non solo a me ma anche a molti dei cittadini, di fronte ad una tua scelta personale che ti sta allontanando dalla sinergia e da un rapporto politico ed umano da noi tutti offerto, mi sento costretto a rassegnarti le mie dimissioni”. Comincia così la lettera di Di Benedetto: parole dure e ferme, con giudizi precisi sulle divergenze nella gestione della cosa pubblica. “Al punto in cui siamo giunti – continua – risulta impossibile un reciproco rapporto di convivenza istituzionale capace di dare frutti, anche se ormai è ben evidente lo stato d'avanzamento per la risoluzione dei problemi più importanti. Mi consola in questo triste momento che quello che ho fatto, se utilizzato, potrà ancora essere vantaggioso per la città di Gubbio. Dopo sedici mesi di assiduo e durissimo lavoro, indispensabile per risolvere i molti problemi trovati, penso che sia mio dovere riconoscere l'impossibilità di una convivenza reciproca, anche nel bene e nell'interesse dei cittadini stessi”. Ma Di Benedetto non si rassegna: “non butterò comunque la spugna – si legge nella lettera – ed il mio impegno cercherò di riversarlo in un'attività politica che mi possa permettere di credere ancora che, al di là della caratterialità delle persone e della sfiducia che situazioni come queste creano nei cittadini, sentendomi comunque libero da continue provocazioni e lontano da gratuite offese personali a cui non mi è dato neppure permesso rispondere, esiste un progetto utile alla comunità”.
Già ieri sera ci sarebbe stato un vertice del Pd per cercare di ricucire uno strappo che potrebbe rivelarsi molto profondo per l'amministrazione di Guerrini. L'assessore ricopre diverse deleghe, tra cui grandi opere pubbliche, lavori pubblici, protezione civile, urbanistica ed edilizia.
Dimissioni dunque protocollate, seppur ancora non accettate dal sindaco Guerrini. “Il tono del comunicato di Di Benedetto è molto grave e serio – ci dice al telefono Carlo Pierotti, consigliere della minoranza per Gubbio Partecipa – dunque sembra difficile non accettare dimissioni del genere. Di Benedetto è un assessore di punta della giunta Guerrini, non di certo l'ultima ruota del carro. E' per questo che la situazione a Palazzo Pretorio sembra adesso incompleta: ecco perchè Gubbio Partecipa chiede le dimissioni di Guerrini”, conclude Pierotti.
Ieri pomeriggio il sindaco si trovava a Perugia, nella sede provinciale del Pd: nominato referente per il territorio perugino dei comitati pro Renzi, ha coordinato le iniziative con i singoli rappresentanti locali e ha chiarito alcuni passaggi sul regolamento per lo svolgimento delle elezioni primarie del prossimo 25 novembre. E proprio mentre la campagna entra nel vivo (ci si aspetta un rush finale dopo il 12), da Palazzo Pretorio sarebbe arrivata la stoccata ad un'amministrazione comunale già in difficoltà per la nomina del settimo assessore, che aveva eletto il sesto un mese fa e che è stata, negli ultimi periodi, sferzata dai commenti e dalle schermaglie dei rappresentanti politici regionali, dall'Idv al Pdl. Di Benedetto, con la nomina del settimo assessore, si sarebbe visto alleggerire gli incarichi: in particolare ci dovrebbe essere lo scorporo delle deleghe dei lavori pubblici dall'urbanistica. Adamo Minelli e Ciro Carbone erano i due favoriti.
La farmacia a Carbonesca, nel frattempo, non si farà: così ha deciso il consiglio, che ha chiesto alla giunta di annullare la delibera. Il presidente dell'assise Gianni Pecci ha poi sospeso la discussione, alla quale è seguita una consultazione terminata con la bocciatura della delibera di giunta numero 80, la quale verrà discussa nella prossima seduta all'interno dell'ordine del giorno proposta da Menichetti, Francioni e Martinelli.
Ed infine il test antidroga per tutti i consiglieri comunali: questa l'altra novità dell'amministrazione di Gubbio, proposta dall'ordine del giorno di Nicola Maria Aloia e Pasquale Di Bacco del Gruppo Misto, che ha deciso di seguire l'idea già proposta a livello nazionale per i parlamentari italiani, e di far sottoporre i membri della giunta Guerrini, naturalmente su base volontaria, ai test antialcol e antidroga. I costi non graveranno comunque sulle casse comunali e i risultati verranno resi pubblici.
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(Alessia Chiriatti)
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